Gli indugi si sono finalmente rotti, con la composizione del Final Table del Main Event delle World Series of Poker. In testa al chipcount c’è Scott Blumstein.
Nove giocatori per un titolo, nove giocatori per dare la caccia al braccialetto più ambito, al titolo sognato da una vita. Loro possono dare seguito a questa caccia.
Sono i nove giocatori qualificati per il Final Table del Main Event delle World Series of Poker, i cui nomi sono divenuti ufficiali nella mattinata italiana dopo un estenuante Day 7.
Si riparte dunque da questo tavolo finale, che in questa edizione delle WSOP è stato riportato in coda alle fasi ‘preliminari’ anzichè all’appuntamento – divenuto ormai tradizionale – disputato durante il mese di novembre.
E questo Final Table potrebbe diventare storico, anche perchè la rappresentativa a stelle e strisce che vi prenderà parte non è poi così folta come in altre circostanze.
Solo quattro su nove, infatti, giocheranno in casa in quanto nati negli States, contro due britannici, altrettanti francesi e un rappresentante dell’Argentina.
Blumstein e Hesp su tutti
In vista di un Final Table che vedrà la luce solo quando negli Stati Uniti sarà giovedì sera, sembra prospettarsi un duello già ben definito per chi portarà a casa questo Main Event.
Da una parte Scott Blumstein, dall’altra John Hesp. La solidità del giocatore nativo di Morristown in New Jersey, contro l’eccentricità e la voglia di divertirsi del giocatore inglese.
Sono loro a comandare in maniera netta il chipcount, con Blumstein che ripartirà dalla quota spaventosa di quasi 97 milioni, contro i quasi 86 del player britannico, vero istrione del tavolo.
Hesp ha costruito il proprio stack in maniera graduale, dando spazio ad uno stile di gioco che ben si sposa con l’aria sbarazzina con cui ha affrontato tutto il torneo, compreso un day 7 in cui ha dato l’impressione di divertirsi senza sentire alcuna pressione.
Diversa la situazione di Blumstein, che ha comunque gravitato nella fase finale della giornata intorno ai 50 milioni di chip, salvo poi schizzare in alto nel count dopo un colpo vinto a pochi minuti dalla fine contro Jack Sinclair.
Ma alla fine, a pagare lo scotto è stato Michael Ruane, il quale è andato ad un passo dal suo secondo Final Table consecutivo nel Main Event WSOP, dopo quello disputato un anno fa.
Decisivo per lui lo showdown perso contro Bryan Piccioli, letteralmente immortale quando ha giocato colpi che potevano porre la parola ‘fine’ sul suo torneo. Perso quel colpo, Ruane è rimasto cortissimo, prima di essere giustiziato da Damian Salas.
Ma andiamo a vedere gli stack da cui si ripartirà giovedì sera:
- Scott Blumstein 97,250,000
- John Hesp 85,700,000
- Benjamin Pollak 35,175,000
- Bryan Piccioli 33,800,000
- Dan Ott 26,475,000
- Damian Salas 22,175,000
- Antoine Saout 21,750,000
- Jack Sinclair 20,200,000
- Ben Lamb 18,050,000
Saout e Lamb ci riprovano
Come possiamo notare, saranno ai nastri di partenza del Final Table due giocatori che hanno già provato questa ebbrezza nella loro carriera.
Stiamo parlando di Antoine Saout e di Ben Lamb, i quali giocheranno per la seconda volta un tavolo finale del Main Event delle World Series of Poker.
Il francese si è piazzato in terza posizione nel 2009, portando a casa tre milioni e mezzo di dollari nell’evento vinto da Joe Cada. Un paio di anni dopo è stata la volta di Lamb, che arrivò anch’esso terzo quando a trionfare fu il tedesco Pius Heinz.
Per entrambi c’è dunque la possibilità di migliorare questo risultato, anche se non farà facile in quanto Saout ha il terzultimo stack, mentre Lamb è il più corto al tavolo con appena 18 milioni di chip.
Detto di Salas, il carnefice del bubble-man Ruane nonchè unico sudamericano presente al tavolo, presenti ai nastri di partenza del Final Table anche il francese Benjamin Pollak e l’altro americano Dan Ott.
Ecco il payout previsto per i protagonisti del Final Table:
- 8.150.000$
- 4.700.000$
- 3.500.000$
- 2.600.000$
- 2.000.000$
- 1.675.000$
- 1.425.000$
- 1.200.000$
- 1.000.000$