Nella prima delle due parti di questo articolo parleremo dell'importanza di avvantaggiarsi di tutte le situazioni potenzialmente proficue al tavolo da poker.
(Leggi anche: Trovare l'edge nel poker – seconda parte)
Nel celeberrimo film Casinò diretto da Martin Scorsese, il personaggio interpretato da Joe Pesci, Nicky Santoro, a un certo punto se ne esce con una battuta, dopo essere stato bandito in maniera permanente da tutti i casinò di Las Vegas: "Dovevo pur guadagnare, no?".
Anche se i suoi metodi per guadagnarsi da vivere non è che fossero proprio ortodossi (il personaggio controlla per conto di una famiglia mafiosa il direttore del Casino ed è inoltre dedito a furti in case, gioiellerie, banche), l'idea di trovare ad ogni costo modi per sopravvivere si applica anche al poker.
I giocatori di poker che vogliono continuare a essere vincenti nel tempo devono trovare quello che viene definito, in gergo, come 'edge'.
L’edge non è altro che un vantaggio nei confronti degli altri e l'abilità di scovare e sfruttare questo 'vantaggio' non è cosa da tutti. È il fattore principale che divide i vincenti dai perdenti.
La storia che stiamo per raccontarvi dimostra come si possa guadagnare 'potere' e un vantaggio nello stesso tempo.
Quel maledetto “2” per il Main Event delle WSOP
Un giocatore sta affrontando un amico in heads-up in un satellite per il Main Event delle World Series of Poker. Entrambi si ritrovano all-in: uno dei due ha A-2 e l'altro A-K. L’amico con la K parte quindi con un vantaggio enorme. Al flop capita un asso e nulla più: al giocatore con A-2 rimangono solo due carte per sperare di pescare un 2 e vincere il satellite e il pass per il Main Event.
A quel punto il giocatore in svantaggio (quello con A-2) fa all'altro: "Ascolta, se non vinco non posso partecipare al Main Event delle World Series of Poker, sarebbe una disdetta. Che si fa?". L'altro risponde in modo sorprendente dato che è in vantaggio, anche se è pur sempre un amico: "Se capita un 2 al turno o al river, e la tua mano è quindi vincente, facciamo che mi dai il 20% della tua quota di partecipazione. Se non esce il 2 io vincerò questo satellite ma ti darò comunque il 5% della mia. Mi sembra un compromesso accettabile". Il giocatore in vantaggio in pratica si costruisce un paracadute nel caso in cui esca contro ogni probabilità un 2.
L'amico quindi accetta, sarebbe un pazzo a non farlo visto che se non accettasse si alzerebbe dal tavolo con neanche un soldo guadagnato. Ricordiamo che il satellite vale praticamente un ticket da 10.000 dollari (il buy-in del Main Event WSOP), quindi il giocatore in vantaggio nella mano potrebbe guadagnare subito 2.000 dollari (il 20% del ticket) in valore, nel caso scendesse un 2. L'altro, ovviamente, ne guadagnerebbe solo 500 (il 5% del valore del ticket per le WSOP) in caso non scendesse un 2.
E fu così che al river capitò proprio un 2. Una bad beat per il giocatore in vantaggio, sicuramente, ma che però si consola con il 20% delle quote dell'amico. Senza l’accordo trovato sarebbe rimasto a bocca asciutta per colpa di una mano difficile da perdere.
Ma non finisce qui. Il giocatore sconfitto inoltre potrebbe vendere quel 20% a qualcun altro disinteressandosi dell’esito del WSOP e quindi monetizzando subito, oppure rischiare e fidarsi del suo amico - un buon giocatore - sperando che si piazzi a premio nel Main Event delle WSOP, vincendo magari 300.000 dollari. In quel caso, il giocatore sconfitto guadagnerebbe 60.000 dollari.
Fantascienza? No, perché questa mano che vi abbiamo raccontato è stata giocata davvero e quel giocatore ha poi vinto 300.000 dollari alle World Series of Poker. Quel 2 'maledetto', alla fine, ha fatto guadagnare allo sconfitto un bell'assegno. Il 2 poteva rappresentare la carta della sconfitta più amara: essere a un passo dalle WSOP ma dovervi rinunciare a causa di un maledetto 2. Invece è diventato la porta d’ingresso a un guadagno inaspettato. Da una situazione favorevolissima durante il satellite, il giocatore poi sconfitto ha fiutato la possibilità di trarre beneficio anche in caso di remota sconfitta. Questo è stato il suo edge. La capacità di intuire come sfruttare al meglio ogni tipo di situazione. A volte bisogna pensarci tanto, a volte poco poichè un pokerista navigato si fida del proprio intuito e non fa un mossa se prima non ne calcola le conseguenze positive e negative.
Trovare gli edge nei tornei poker live
Oggi il panorama dei tornei di poker live è fatto di tanti eventi che prevedono più di un Day 1 e magari anche dei re-buy (alcuni non sono neppure convenienti, a dirla tutta). È davvero difficile ottenere un edge in questi tornei.
A meno che non si facciano degli accordi, come nell'esempio dei sue amici di cui sopra; anche se ovviamente per trarne beneficio bisogna arrivare in the money altrimenti l’accordo non è redditizio. La prima regola dei tornei quindi è andare a premio, la seconda è al limite tentare di vincere. Il primo obiettivo è portare a casa dei soldi, una volta raggiunto questo primo step si può provare a mirare al bersaglio grosso.
Il poker va trattato come un business, come diceva bene Dusty 'leatherass' Schmidt nel suo libro. Non si tratta di un semplice gioco dove si escono i soldi per potersi sedere al tavolo e si prova a vincerne di più. Occorre infatti calcolare tutti i costi di gestione, compresi quelli per raggiungere le destinazioni in cui si svolgono gli eventi, il vitto e l'alloggio. Il costo di un torneo non è rappresentato dal solo buy-in ma anche da altre voci legate al dovere essere presente nel luogo del torneo per un determinato numero di giorni. Abbattere questi costi in qualche modo rappresenta già un vantaggio rispetto alla difra finale eventualmente vinta.
Il punto principale poi è il seguente: ogni volta che si presenta un'opportunità per trarre un vantaggio, non si deve perdere. L’opportunità è un treno che passa e che non si può perdere. Fallire questo tentativo vuol dire ridurre le probabilità di riuscire nel proprio scopo: andare a premio e poi in caso vincere.
Per la prima parte di questo articolo possiamo fermarci qui. Abbiamo spiegato che gli edge si costruiscono anche al di là del semplice meccanismo di gioco. Nella seconda parleremo delle strategie specifiche, come ad esempio scegliere le partite migliori e trarre vantaggio dalle promozioni dei casinò. Seguiteci e leggete per capire come potete migliorare la vostra situazione ai tavoli. Non basta solo saper giocare, bisogna anche saper valutare certe situazioni esterne.