Un recente convegno ha visto tra i protagonisti anche alcuni funzionari di ADM, i quali hanno svelato le ultime novità sul fronte della liquidità condivisa in Italia
I primi segnali piuttosto incoraggianti sembravano essere giunti all’inizio del mese di aprile, quando il Portogallo aveva annunciato di aver completato l’iter per dare il via libera alla liquidità condivisa.
Di certo una bella notizia anche per altre nazioni, in particolare per Francia, Spagna e anche per l’Italia, che fin dall’inizio ha fatto parte di questo quartetto di Paesi pronti ad espandere i propri orizzonti.
Tuttavia, ad abbassare l’entusiasmo degli appassionati – e in un certo senso anche degli addetti ai lavori – ci ha pensato l’ente regolatore in situazioni del genere, ovvero ADM.
I vertici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato hanno ammesso di vedere nella liquidità condivisa un aspetto sicuramente positivo per il gioco, soprattutto online nel nostro Paese.
In ogni caso, è stato necessario spiegare alcuni passaggi prima di dare il via ad ipotesi e di far volare l’entusiasmo degli appassionati nonchè giocatori di poker.
Calma e gesso
“Puntiamo a sottoscrivere un accordo per la liquidità condivisa in Italia entro la fine di quest’anno”. Il messaggio è stato lanciato dal direttore di ADM, Daria Petralia, durante un convegno tenutosi ad Aprile in provincia di Salerno.
La Petralia ha fatto sapere che i margini per chiudere questa faccenda entro la fine dell’anno ci sono, con il poker che farà da traino anche per altre concessioni legate al gioco online.
“Abbiamo nel controllo il nostro punto di forza, in quanto terremo sotto controllo sia l’età degli eventuali nuovi giocatori, così come dei vecchi, sia ogni operazione che verrà tracciata. Tra i Paesi membri dell’Unione Europea ci sentiamo quasi dei pionieri, visto che siamo tra i primi ad aver portato il gioco online”.
Parole importanti, quelle della Petralia, la quale ha fatto capire che la nuova cooperazione messa in atto tra i Paesi membri dell’UE potrebbe agevolare lo sblocco delle operazioni per la liquidità condivisa. In Italia e non solo.
E quasi a voler rafforzare questo concetto, il direttore di ADM ha fatto l’esempio di un gruppo di nazioni “inizialmente composto da Francia, Italia, Portogallo e Spagna, alle quali si sono poi unite Austria, Germania e le nazioni del Regno Unito sotto la stessa bandiera”.
L’unione che fa la forza, dunque, e che induce all’ottimismo chi spera che presto il poker online potrà essere giocato da tutti alle stesse condizioni, in giro per l’Europa.
L'opinione di LOGICO
LOGiCO, la Lega degli Operatori di Gioco attraverso il Canale Online, rende nota la propria delusione per il modo in cui le amministrazioni italiane stanno gestendo la questione relativa alla liquidità condivisa.
Secondo un comunicato diffuso a dalla Lega, si ritiene che "sia fuori da ogni dubbio che i regolatori di Italia, Francia, Spagna e Portogallo abbiano previsto tutti i controlli necessari in conformità alla IV Direttiva Antiriciclaggio".
Per questo motivo, la lentezza imposta dalla folta e noiosa burocrazia statale cozza chiaramente con la possibilità di far giocare gli italiani con i francesi, gli spagnoli e i portoghesi, a poker e non solo.
In risposta a chi ha parlato di un mercato francese asfittico, LOGiCO dice che a differenza di quello italiano "non ha ancora operato scelte corrette in termini di tassazione, ed è probabile che questo avvenga in futuro".
LOGiCO ritiene che Spagna e Portogallo siano "mercati in crescita", pertanto prevedono tutte le premesse affinchè "il progetto porti finalmente il poker fuori dalla recessione".
E poi ci sono le parole diffuse dalla Lega in merito alla posizione del nostro Paese. E come si può chiaramente intuire, non sono di certo parole al miele.
La posizione dell'Italia
"L’Italia ha siglato l’intesa con gli altri regolatori europei - si legge nel comunicato - e siamo certi che ADM continuerà senza indugio i lavori per portare a termine quanto prima il progetto".
Quindi, in un certo senso si può dire che LOGiCO voglia mettere un po' di fretta all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, o quantomeno spero che l'Italia si metta al passo della Francia.
Ricordiamo che, in attesa che tutto l'iter venga completato in ogni sua parte, verranno messe all'asta 120 concessioni ad altrettante piattaforme per il gaming online, intenzionate ad entrare nel mercato internazionale.
Per ottenere una concessione, la base d'asta sarà di 200.000 euro. Non si tratta di concessioni esclusive, e riguarderanno vari aspetti del gaming: dal poker al betting exchange, dal cash game ai giochi da casinò, dal bingo alle scommesse virtuali.
Di queste 120, ben 40 sarebbero già scadute. Per quanto riguarda le nuove concessioni in arrivo, in questo caso la scadenza è stata fissata per il 31 dicembre del 2022.
POTREBBE INTERESSARTI
Sunday Million: vince 94anto94, Briotti quinto
Stars Rewards su PokerStars: Guida Per Principianti
Libratus annienta i Poker Pro: si avvicina la fine del Poker Online?