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Italiani alle WSOP – Max Pescatori è il re, quattro finalisti al Main Event
La storia delle WSOP si è spesso dipinta con i colori italiani grazie a tutti quei giocatori che hanno frequentato Las Vegas e sono riusciti a ottenere dei risultati di grande spessore dell’appuntamento più importante del panorama del poker mondiale.
Il nostro movimento, fin dal giorno in cui è avvenuto un corposo sbarco alle World Series of Poker, ha raccolto più di una gioia in una storia comunque abbastanza breve e recente.
Sono infatti passati quasi 30 anni da quando il primo giocatore italiano è riuscito a vincere un torneo alle WSOP, conquistando il tanto sospirato braccialetto. Se vogliamo essere precisi dobbiamo tornare indietro fino al 1995, anno del trionfo messo a segno da Valter Farina.
Da allora i nostri connazionali hanno sempre cercato di dare seguito a questo splendido successo. Tanto da riuscire a raggiungere la doppia cifra di titoli, visto che l’Italia del poker può vantare dieci braccialetti conquistati da sette giocatori diversi. Un dato che ci porta a far parte di una vera e propria elite, come stiamo per vedere.
L’Italia, infatti, fa parte di quel novero quasi esclusivo di nazioni che vanta almeno un vincitore di almeno un evento giocato dal vivo a Las Vegas, che nella più recente kermesse online, introdotta da pochi anni dagli organizzatori delle WSOP. Quest’ultima è stata un’edizione che è stata avviata per l’esattezza quattro anni fa.
Nel 2020, infatti, a causa dello scoppio della pandemia di Covid-19, gli organizzatori hanno dovuto fare di necessità virtù e hanno creato la prima edizione delle WSOP online. Tuttavia, dopo la prima edizione è nato un vero e proprio parallelo tra le World Series of Poker live e quelle online.
Braccialetti italiani alle WSOP, Valter Farina fu il primo
Ma veniamo alla nostra rassegna di braccialetti vinti dai giocatori italiani alle WSOP, partendo dal già citato anno di grazia 2005. Il nome del primo nostro connazionale capace di tale impresa è quello di Valter Farina, il quale si fregia di aver scritto una pagina importante della storia del nostro movimento.
Anche perché non ha vinto un torneo “tradizionale”, bensì in evento in una variante che anche oggi non è tra le più diffuse e amate in Italia. Stiamo parlando del torneo nella variante Seven Card Stud da 1.500 dollari di buy-in.
Si tratta come stiamo per vedere di un risultato di grande spessore, anche perché ottenuto contro un field non di poco conto.
Erano ben 241 i giocatori partecipanti a questo evento, con la composizione di un montepremi da 361.500 dollari. Valter Farina si è imposto in heads up contro Steve Karabinas, uno dei giocatori di varianti più quotati all’epoca dei fatti, portando a casa la prima moneta da 144.600 dollari oltre al tanto sospirato braccialetto.
A quel tempo il poker in Italia non era un fenomeno di costume come lo conosciamo oggi, ma la community italiana ha potuto gioire per quello che sarebbe divenuto un risultato storico e da consegnare ai posteri.
Anche perché, come abbiamo già spiegato in precedenza, il field di quel torneo vedeva la presenza di giocatori di grande spessore, come nel caso di Men The Master Nguyen. Stiamo parlando di un player capace di portare a casa ben otto titoli alle World Series of Poker. Dopo quel giorno dell’estate del 2005, la storia dell’Italia alle WSOP è cambiata in maniera radicale. Per buona parte, grazie a un giocatore in particolare.
Il poker di Max Pescatori
Il suo nome è Max Pescatori, ha iniziato a giocare a poker negli Stati Uniti praticamente agli inizi del terzo millennio e ha legato il suo nome a doppio filo a quello delle World Series of Poker.
Il Pirata milanese è sempre stato visto come uno dei giocatori più iconici nella storia del poker in Italia. E non c’è dubbio sul fatto che questa nomea è stata scritta in gran parte per le conquiste ottenute negli Stati Uniti. In particolare alle World Series of Poker, festival di poker live in cui ha portato a casa risultati di grandissimo livello. Tra questi non possono non spiccare i quattro braccialetti, che lo rendono il più vincente di sempre tra i nostri connazionali.
Il primo trionfo di Max Pescatori alle WSOP si è verificato in un anno a dir poco speciale per tutto il Paese. Stiamo parlando del 2006, annata in cui abbiamo potuto celebrare la vittoria, da parte della Nazionale di calcio, del suo quarto e ultimo Mondiale, per giunta ottenuta in Germania.
A pochi giorni di distanza dal trionfo di Berlino di capitan Cannavaro e compagni, il Pirata – con tanto di bandana tricolore in testa – è riuscito a portare a casa l’evento No Limit Hold’em da 2.500 dollari di buy-in, vincendo una prima moneta da 682.389 dollari e soprattutto il primo braccialetto in carriera.
Due anni dopo, dunque nel 2008, Max Pescatori è riuscito a conquistare il suo secondo titolo in quel di Las Vegas. L’evento in questione è Mixed Pot Limit Hold’em/Pot Limit Omaha da 2.500 dollari di buy-in. Un torneo in cui è riuscito a mettersi in tasca ben 246.509 dollari di prima moneta oltre alla possibilità di entrare a far parte della cerchia di giocatori capaci di conquistare più di un titolo alle WSOP, che all’epoca dei fatti non era poi così allargato.
Poi è arrivato l’anno di grazia 2015, quello in cui Max Pescatori ha deciso di consegnarsi alla leggenda del poker, sia italiano che internazionale. Il player milanese, infatti, è riuscito a diventare uno dei pochi giocatori a portare a casa non uno, ma due braccialetti in una sola edizione delle WSOP.
Il primo trionfo è arrivato nell’evento Razz da 1.500 dollari di buy-in, grazie al quale si è messo in tasca una prima moneta da 155.947 dollari. Pochi giorni dopo il Pirata ha vinto anche il Seven Card Stud Hi-Lo 8 or Better Championship da 10.000 dollari di buy-in. In questo caso, oltre al braccialetto sono stati intascati anche 292.158 dollari.
Gli altri braccialetti italiani alle WSOP
Andiamo ora a vedere quali sono stati gli altri giocatori italiani capaci di conquistare un braccialetto alle WSOP. Un anno dopo il primo trionfo di Max Pescatori, ne è arrivato subito un altro. Il merito è di Dario Alioto, il quale ha potuto festaggiare nell’evento Pot Limit Omaha alle World Series of Poker Europe di Londra. Il siciliano ha dovuto fronteggiare un Final Table di tutto rispetto, nel quale ha affrontato giocatori come Tony G ed Andy Bloch.
Passa ancora un anno, arriviamo al 2008 e Dario Minieri si aggiunge alla festa. Il player romano, che all’epoca dei fatti era uno degli astri nascenti del poker mondiale, ottiene il suo primo e fin qui unico braccialetto vincendo il torneo No Limit Hold’em da 2.500 dollari di buy-in.
Dopodichè dovremo aspettare altri quattro anni prima di vedere un altro nostro connazionale sul tetto del mondo. Il suo nome è Rocco Palumbo, fortissimo giocatore genovese che ha trionfato nel 2012 nel torneo No Limit Hold’em da 1.000 dollari.
Due anni dopo, per la precisione nel 2014, siamo riusciti a primeggiare anche nella sacra arte del “duello finale”. Il merito è tutto di Davide Suriano. Il pugliese ha trionfato nell’evento Heads Up Championship da 10.000 dollari. Ma come abbiamo scritto prima, gli italiani sono riusciti a sfatare molto presto il tabù del braccialetto online. In questo caso dobbiamo dunque celebrare Enrico Camosci, il quale nel 2020 ha avuto la meglio nel torneo Bounty Championship conquistando un braccialetto speciale.
Il Final Table del Main Event: da Candio a Sammartino
Ci sono poi quattro giocatori che non hanno ancora portato a casa un braccialetto alle WSOP, ma sono andati molto vicini a entrare nella storia del poker italiano e internazionale. Si tratta di quei player che hanno avuto l’onore e il privilegio di disputare il tavolo finale dell’evento più importante delle World Series, ovvero il Main Event. I loro nomi – ma siamo sicuri che li conosciate – sono quelli di Filippo Candio, Federico Butteroni, Dario Sammartino e Daniel Holzner.
Partiamo proprio dal player di Cagliari, che nell’anno di grazia 2010 sorprese tutti e raggiunse l’ultimo atto del Main Event. Al suo cospetto c’erano giocatori che nel corso degli anni avrebbero scritto pagine importanti di questo gioco, come il fortissimo americano Joseph Cheong e il canadese, Jonathan Duhamel, quest’ultimo capace di laurearsi campione in quell’anno.
Filippo si è fermato al quarto posto, che per 9 anni è stato il miglior piazzamento per un italiano al Main. Nel 2015 è stata la volta di Federico Butteroni. Il giocatore romano si è reso protagonista di un grande torneo. Tuttavia il suo sogno è durato molto poco, visto che per lui è arrivata l’eliminazione in ottava posizione.
Il Main Event che avremmo potuto ricordare con maggiore gloria, ma che in realtà ci ha regalato forse il dolore maggiore, è quello del 2019. In quella che è stata l’ultima edizione delle WSOP prima dello scoppio della pandemia, Dario Sammartino è andato davvero a un passo dalla leggenda.
Il fortissimo giocatore campano, nel frattempo divenuto il più vincente di sempre nei tornei di poker live, ha giocato l’heads up contro Hossein Ensan. Il tedesco di origini orientali, però, è riuscito a mettere a segno la rimonta e ha portato a casa un braccialetto che per noi italiani ha avuto il sapore della beffa. La storia ha voluto che Dario giocasse un altro Final Table pochi mesi dopo, stavolta nel Main Event WSOPE, ma stavolta con un risultato peggiore e forse per questo meno beffardo.
Chiudiamo con il quarto e ultimo italiano andato (più o meno) vicino a conquistare il braccialetto nel Main Event WSOP. Il suo nome è Daniel Holzner, il quale ha giocato il Final Table nell’edizione del 2023. Il giocatore altoatesino si dovette fermare al nono posto, e in questo caso la beffa consiste nel fatto che il suo era l’ultimo premio del payout dal valore inferiore al milione di dollari.
Ma la domanda che ci poniamo è: riuscirà un giocatore italiano a vincere il braccialetto nel Main Event WSOP? Si accettano scommesse!