- PokerListings »
- Articoli Poker »
- Intervista esclusiva a Carlo Savinelli
Intervista esclusiva a Carlo Savinelli
Gli inizi, il percorso e qualche curiosità sul simpaticissimo, oltre che forte, giocatore napoletano
Carlo Savinelli è noto ai più nel mondo del Poker italiano, capace di piazzare bandierine in ogni dove, sulla sua scheda “The Hendon Mob” sono presenti 3 continenti con ben oltre 1 milione di vincite accumulate in torneo live, è molto attivo anche online dove i risultati sono altrettanto buoni. A parere di chi scrive lui rappresenta un’eccellenza, quando sei a tavolo con lui il divertimento è assicurato, Carlo è un simpaticone, ma poi, quello che ti stupisce davvero, è la sua cultura che spazia a 360°, per chi non lo avesse mai incontrato, basta fare un giro sul suo profilo Facebook e leggere i suoi post per farsi un’idea. Nella sua carriera da Poker Pro non sono mancate anche altre esperienze come quella di Manager per il Casinò di Lugano. Da due anni circa è un felicissimo papà e divide il suo tempo tra lavoro e famiglia e siamo certi che Brando, questo il nome del suo meraviglioso bambino, non potesse trovare papà migliore.
Gli abbiamo chiesto un’intervista, per scoprire qualcosa in più su di lui, subito disponibile, ecco com’è andata:
PL: Ciao Carlo, grazie per la disponibilità, è un vero piacere scambiare due chiacchiere con te?
CS: Grazie a voi per l’attenzione!
PL: Quando hai capito che da grande avresti fatto il giocatore di poker professionista?
CS: Non c'è stato un giorno specifico, ho solo lasciato che una piccola palla di neve corresse verso il basso diventando sempre più grande. Il tempo sembra volato.
PL: Ci racconti il tuo percorso, gli inizi e poi l’evoluzione della tua carriera?
CS: Ho iniziato come un hobby, tornei da 20 euro negli allora circoli Figp di Napoli. Poi circa 10 anni fa ho completato i miei studi in giurisprudenza e mi sono detto ?prova un anno a farlo a tempo pieno...’ non ho mai smesso (ride) Il poker racchiude molte discipline al suo interno e credo di avere un certo talento in molte di esse. Prima si parlava di talento ora si parla solo di studio e questo mi vede quasi completamene in accordo, sicuramente un aspetto evolutivo importante per il mio gioco sono stati i solver ma credo che lo siano stati per tutti quelli che oggi vogliano ancora competere o provare a competere in questa disciplina.
PL: Il momento più bello della tua carriera?
CS: La vittoria dell’ IPO!
PL: Il momento più difficile?
CS: Il nono posto a Deauville! (Nel 2015 Carlo arrivò al Final Table dell’EPT di Deauville, terzo nel chipcount, finì 9° a causa di due brutti colpi. Ndr)
PL: Qual’è la tua location preferita per andare a giocare?
CS: Las Vegas
PL: Il giocatore più forte che tu abbia mai incontrato? E l’italiano più forte?
CS: Ce ne sono diversi sia cash game che mtt. Non ti saprei dire dei nomi specifici perchè non credo che ci sia un giocatore più forte in assoluto di altri, credo che ci sia un gruppo di 20/30 persone che competono e continueranno a competere per primeggiare sia cash game che mtt.
L'italiano più in forma negli ultimi anni è sicuramente Dario Sammartino.
PL: Il giocatore più sopravvalutato?
CS: Sarebbe una lista troppo lunga...è una bella sfida.
PL: Come giudichi il field italiano?
CS: Meglio di come viene visto dai non italiani.
PL: Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera?
CS: Gli consiglierei di non iniziare o, perlomeno, non farlo se non si ha voglia di studiare tanto al pari di una facoltà universitaria.
PL: E’ periodo di WSOP e sappiamo che quest’anno non ci andrai per motivi personali, ma ci racconti com’è vivere il sogno? Credi che ancora sia il sogno più grande per un pokerista?
CS: Vivere il sogno è la cosa che ancora oggi mi da più stimoli. È una sensazione difficile da spiegare, perchè ha un sapore agrodolce visto che ogni torneo delle WSOP può cambiarti la vita e quando va male non vedi l'ora di rigiocare il giorno successivo un altro evento. Ecco tutto questo viene moltiplicato per i Main EPT o WPT e viene fantamoltiplicato per il Main Event WSOP. Non so se sia il sogno del pokerista ma ti dico molto onestamente che vincere un major EPT o WSOP è ancora il mio sogno pokeristico!
PL: Cosa ti piace fare quando non sei al tavolo da poker?
CS: Viaggiare, una delle cose che più mi è mancata in pandemia.
PL: Lo sfizio più ‘sfizioso’ che ti sei permesso?
CS: Tre anni fa ho fatto un viaggio di 45 giorni tra Australia, Nuova Zelanda e Isole Fiji.
PL: Quali sono i tuoi sogni? Ti va di raccontarci dei tre più grandi? Sia in termini professionali che di vita in generale.
CS: La salute e la felicità delle persone a cui tengo. Come detto prima, nel Poker ‘IL SOGNO’ è il Main WSOP.
PL: Ci racconti un episodio/aneddoto strano che ti è capitato durante un torneo?
CS: Uno degli episodi più divertenti è successo circa dieci anni fa durante un PPT. Un giocatore mi herocalla un 3barrel in mio 4bettato early stage. Avevo già doppio avg e tornai con SS. Fu un call particolare, e passai la restante mezz’oretta a pensare se fosse uno bravo o un totale sprovveduto. Il Floor annuncia la pausa e io gli faccio ‘Madonna non mi avevi fatto proprio niente’ e lui ‘no’ mentre mi alzavo lo vidi mettere i gettoni in tasca e gli chiesi ‘ma che fai?’ e lui ‘mica sò scemo che li lascio sul tavolo con tutta questa gente in piedi!’ Ecco ebbi una facile risposta alla mia domanda (ride)
PL: Da quando chiediamo a vari personaggi del mondo del Poker di raccontarci un episodio strano ne stiamo sentendo di ogni, ma questa ci mancava, di certo ci faremo un meme! Grazie ancora per la disponibilità Carlo, speriamo di riaverti presto con noi, magari per raccontarci di un successo!
CS: Ancora grazie a voi!
Seguiteci sui social media
Oggi è stato il turno di Carlo Savinelli, ma torneremo presto con nuove interviste a personaggi noti nel mondo del Poker, con l’intento di scoprire anche il loro lato ‘umano’ che spesso non è conosciuto, a voi non resta che seguirci sia su Facebook o tornare nella nostra sezione notizie per non perdervi nulla.