Quattro mani di poker assolutamente da non perdere: un momento di gloria per Viktor Blom, un uomo chiamato Crocodile, le donne al potere e Gus Hansen.
Sì, avete capito bene, proprio Gus Hansen.
Ogni mese, PokerListings darà uno sguardo alle mani più incredibili giocate in giro per il mondo. Mani diventate dei veri e propri classici, viste e riviste tante volte. Mani giocate benissimo o malissimo, o comunque mani molto strane.
1) Il ritorno di Gus
Gus Hansen è stato senza dubbio uno dei pionieri della leva di giocatori scandinavi iper-aggressivi.
Ha lasciato così tanto il segno che tra i suoi primi dodici piazzamenti a premio, in dieci occasioni ha fatto tavolo finale e in cinque casi ha anche vinto il torneo.
Hansen ha vinto all’EPT e alle WSOP, ha vinto l’Aussie Millions e ha registrato le sue mani in un registratore vocale, così da poter scrivere a riguardo uno dei libri di poker più venduti di sempre.
Ha giocato anche tanti tavoli finali al WPT, tanto che uno dei posti dovrebbe portare il suo nome. In definitiva possiamo dire che è uno dei migliori giocatori di sempre.
Ma poi il gioco del poker si è evoluto, e così “The Great Dane” non è più riuscito a mantenere il passo dei migliori, tanto da andare sotto di ben 20 milioni di dollari nel poker online. Così è arrivata la decisione di mollare il colpo.
Tuttavia, un soggetto forte dimostra di essere tale quando si rialza dalle cadute. Così, di recente Gus è tornato in scena e non siamo sorpresi del fatto che abbia scelto il King’s Casino di Rozvadov come sede del suo ritorno.
Non sappiamo se sia stato convinto a tornare a giocare, o se volesse semplicemente farlo, ma sappiamo che il proprietario del King’s Casino Leon Tsoukernik è noto nache per il suo potere persuasive nel portare grandi giocatori ai suoi tavoli.
Le partite di cash game high stakes nel casinò ceco sono spesso frequentate da giocatori europei fortissimo, come Max Altergott, Sam Trickett, Ronny Kaiser, Dan Cates, Theo Jorgensen, Tony G e Patrik Antonius.
Gus Hansen, per tre giorni, si è cimentato nei tavoli a livelli da 100/100 euro, sia nel No Limit Hold’em che nel Pot Limit Omaha.
Un piatto da 200.000 euro? Nessun problema!
Ai tavoli del King’s c’è una regola non scritta. Di tanto in tanto vengono alzati i livelli, così da far salire la tensione al tavolo oltre alla portata dei piatti. Ma non è questo il caso.
Consigliamo questo video ai fanatici del poker. Ci sono tanti piatti interessanti e tanto divertimento. Ma qualora dovessimo consigliarvi una mano in particolare, è quella che inizia al minute 4:38, dove ci sono ben 200.000€ al centro.
Il turn e il river vengono mostrati quattro volte, e alla fine qualcuno troverà anche una scala colore.
King’s Casino €100/€100 PLO High Stake Cash Game
2) Donne al potere
Non ci sono molte donne che sono riuscite ad affermarsi in un mondo dominato dagli uomini, come quello del poker. Vanessa Selbst, Liv Boeree e Vicky Coren sono alcuni esempi.
Ciò ha reso ancor più importante il fatto che nella quarta stagione dello show televisivo “Poker Night in America” sia stato organizzato un tavolo tutto al femminile, dove Vanessa Rousso ha giocato alla grande.
“PNiA” è uno show itinerante, questo episodio si è svolto al Seminole Hard Rock Casino in Florida, luogo in cui si è disputato l’Hard Rock Poker Showdown che ha concluso l’ultima stagione del WPT.
Al tavolo troviamo: Vanessa Rousso, Sam Abernathy, Natasha Mercier, Danielle Andersen, Esther Taylor, Abbey Daniels, Marsha Wolak e Stacey Sullivan.
Assistiamo a una mano molto interessante che vede impegnate Wolak, Andersen e Rousso.
Se vuoi del Rock’n’Roll, la strada è lunga
Il call della Rousso con A-T suited dopo una 3-bet è discutibile, ma se non ci fosse stato ci saremmo persi una gran mano.
Danielle Andersen ha gli assi e deve difendersi da un doppio attacco, riuscendoci tra l’altro molto bene.
Il flop vede solo carte basse, e le puntate della Andersen sono perfette per size, sia al flop che al turn. La Rousso non ha odds per effettuare chiamate in nessun caso, ma non se ne rende conto e continua a giocare.
Anche al river la Andersen dimostra di mantenere il controllo della mano. Capisce perfettamente come giocare una monster hand, e così decide di puntare ancora…
3) Attenti al coccodrillo
Spesso muovere tanti soldi al tavolo porta ad assumere espressioni troppo seriose. Ecco perchè la gente ama chi sa comportarsi in maniera differente.
Ad esempio quei giocatori estroversi che non si lasciano prendere dalla tensione, oppure gente che davvero non conosce le regole.
Introduciamo il Coccodrillo, uno che non ha paura di lasciar trasparire emozioni al tavolo.
Siamo al King’s Casino di Rozvadov. Gus Hansen, Ronny Kaiser, Tony G e Niki Jedlicka stanno giocando contro Leon Tsoukernik e un paio di giocatori locali al tavolo di Pot Limit Omaha ai livelli 100/100€ con straddle.
Uno dei giocatori locali è meglio noto nell’ambiente con il soprannome di Crocodile (= Coccodrillo). Fin da subito dà l’impressione di credersi ad un live stream su internet, dove l’anonimato è garantito.
Il Coccodrillo è nuovo sulla scena del PLO. Le cose non sembrano andare bene per lui, e il suo stack sembra risentirne chiaramente.
Con una mano mediocre come
Il flop recita K-Q-6 – non esattamente quel che il Coccodrillo vorrebbe vedere – e il fatto che il suo avversario punti 21.000€ su un piatto di 69.000€ non lo aiuta.
Così la domanda cruciale diventa: è possibile vedere un fold? Dopo qualche minute, il Coccodrillo decide che non è questo il caso. D’altronde, ha la second pair…
Ma guardate cosa accade. La mano del Coccodrillo migliora al turn, e al river fa una faccia così buffa da renderla incredibile anche quando inizia a parlare.
4) Dove vai, Viktor Blom?
Che succede quando un giocatore non bluffa mai? Diventa facilmente leggibile, e non appena punta o rilancia, riceve solo dei fold.
In altri casi, ci sono giocatori capaci di rilanciare in ogni singolo colpo. Prendete ad esempio Viktor Blom, che ci consente di parlare ancora oggi di una mano incredibile che ha mosso una quantità clamorosa di soldi.
C’è stato un tempo in cui Isildur1 era un giovane ragazzo che dominava la scena del poker online. In poco tempo, con partite di cash game high stakes clamorose è riuscito a distruggere ogni record sui piatti più grossi della storia.
Ma un giorno si è scoperto che dietro all’ormai famosissimo pseudonimo si nascondeva un ragazzo svedese, timido e molto giovane, che di nome faceva Viktor Blom. Presto si è anche presentato alle WSOPE di Londra, dove in quel periodo alloggiava.
Blom ha trovato subito tanta azione nel duello contro Antonio Esfandiari, Sam Trickett e tanti altri giocatori di altissimo livello.
Siamo ancora nelle fasi iniziali del torneo, non c’è molto da raccontare. È il momento giusto per veder fare qualcosa di spettacolare a Viktor Blom.
Ribelle senza una ragione
Così Blom effettua un raise standard, e da lì accadranno diverse cose strane. Il giocatore inglese Ian Munns dedice di effettuare una 3-bet con A-7 off ma Blom, con la sua “monster hand” K-2 non è intenzionato a mollare.
Ha deciso di guardare il flop, ed è in questa circostanza che la logica viene messa da parte. Munns opta per la c-bet, ma Blom check-raisa e Munns alza ancora la posta in palio, andando a fare una 4-bet che fa capire che il fold non è un’opzione per lui.
Ma siamo onesti: cosa potrebbe battere Munns, se non un bluff?
Durante la registrazione televisiva, Norman Chad dirà che Munns “ha trasformato la sua mano in un bluff”, e se consideriamo questa affermazione potremo pensare che lo shove successive di Blom non è affatto una brutta mossa.
Tuttavia, il suo avversario non ha gradito affatto questa mossa, e anche se si trova chiaramente di fronte a una decisione difficile, alla fine opta per il call.
Si tratta di una situazione a dir poco selvaggia, almeno in questa mano, che si concluderà con il nostro eroe che uscirà di scena e lascerà in silenzio la sala.