Insieme alle sparatorie nei saloon, il Grand Canyon e i banditi, le partite a poker costituiscono un ingrediente irrinunciabile di un film western.
Aggiornato al 28-06-2016
Si è spento a 86 anni l'attore Carlo Perdersoli, conosciuto in tutto il mondo come Bud Spencer. Noi di Pokerlistings Italia vogliamo ricordarlo in una delle sue più famosse scene al tavolo verde.
Già prima che questo genere diventasse popolare, il musicista Giacomo Puccini mise in scena una partita di poker nella sua opera “La fanciulla del West” (1910). Fu questo con ogni probabilità il primo caso in cui l'arte, in questo caso sotto forma di musica, decise di unire le proprie forze con il poker e con i giochi di carte in generale.
Ma in questo articolo vogliamo parlare del profondo legame tra cinema e poker, che si è andato a rinsaldare nel corso degli ultimi anni. A titolo di esempio per questo legame, vogliamo prendere in esame tre pellicole realizzate a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta da tre diversi cineasti.
Il genere di tutti e tre questi film è il western, con i primi due che fanno parte della speciale famiglia degli “spaghetti western”, ovvero le pellicole del genere che sono state girate in Italia e da attori del nostro Paese. E non potevamo aprire la nostra carrellata con un film che ha contribuito a rendere ancor più leggendaria la carriera del compianto Bud Spencer e del suo illustre collega Terence Hill.
Continuavano a chiamarlo Trinità
Nel genere “Spaghetti western” è da ricordare il film “Continuavano a chiamarlo Trinità”, immesso sul mercato cinematografico nel lontano 1971. Si tratta del secondo film della serie diretta da Enzo Barboni che vede come protagonisti Trinità e Bambino. Il primo film di questa serie è “Lo chiamavano Trinità”, immesso sul mercato un anno prima.
In una scena i due fratelli impersonati da Terence Hill e Bud Spencer sfidano a poker il professionista Wild Cat Hendrix. Si tratta di una scena che è passata alla storia e che intendiamo mostrarvi.
Sia Wild Cat che Trinità amano impressionare i presenti al tavolo ostentando la loro agilità nel mescolare le carte: in realtà, nei momenti in cui vengono filmati questi virtuosismi le mani sono di Tony Binarelli, che svolge il ruolo di controfigura.
“Per girare questa sequenza abbiamo impiegato tre giorni interi” rivelerà l'illusionista Binarelli intervistato da “La domenica del Corriere”.
Nel giocatore al tavolo con una benda all'occhio, intepretato da Romano Malaspina, è possibile notare qualche somiglianza con Luca Bizzarri, volto storico della trasmissione “Le Iene”, noto per il sodalizio artistico con Paolo Kessisoglu.
Ovviamente era difficile credere che Bud Spencer, Terence Hill e l'attore che interpreta Wild Cat Hendrix avessero sviluppato una tale abilità nei giochi con le carte, ma resta comunque bello da vedere nel contesto del western e di quello che accadrà dopo all'interno del saloon dove si svolge la scena.
Un asso nella manica?
Tornando alla scena della partita, nello showdown Terence Hill tiene un po' sulle spine gli avversari, indugiando a calare il quarto asso del poker che ha in mano. Hendrix, che in mano ha solo un poker di sette, accusa Trinità di aver barato. Wild Cat cerca invano di intimorirlo mostrandogli le due pistole che tiene alla vita, ma se ne esce dal locale con la coda tra le gambe.
Trinità e Bambino utilizzeranno i proventi della vincita per comprarsi dei nuovi abiti eleganti. Rimane da capire, però, se Trinità abbia giocato veramente pulito o se abbiamo deciso di barare. Infatti, Trinità in un'altra scena del film viene infatti elogiato dal padre per le sue doti di baro. Non è dunque da escludere che il vincitore della mano e della partita abbia imbrogliato per ottenere la vittoria.
Per qualche dollaro in più
Il lungometraggio del 1965 fa parte della “Trilogia del dollaro” costituita dai primi tre film prodotti e diretti da Sergio Leone che hanno come protagonista Clint Eastwood. Tra le numerose scene memorabili, è da ricordare quella in cui il cacciatore di teste “Il Monco”, impersonato dallo stesso Eastwood, entra in un saloon di White Rocks e si autoinvita al tavolo dove “Baby” Cavanagh, soprannominato “Il rosso”, sta giocando a poker nella versione “five card draw”.
Si tratta di una scena che ha anche un certo carico di emozioni, visto che su Cavanagh pende una taglia da ben 2mila dollari.
Ognuno dei giocatori presenti al tavolo riceve cinque carte coperte e può cambiarne quante ne vuole, come da regole del Five Card Draw. Il Monco è così chiamato perché, avendo la mano destra sempre vicina alla fondina della pistola, utilizza la sinistra per fare tutto. Il Monco nella mano in questione vince con tre assi ai danni di Cavanagh, che invece ha in mano un tris di re.
Il sito specializato “Movie Mistakes” fa notare che la mano di Cavanagh dopo lo showdown viene inquadrata due volte, mostrando una differente disposizione degli assi. Segno del fatto che con ogni probabilità la scena in questione ha avuto bisogno di più di un ciak prima di diventare quella buona per finire nel film.
“Che giocavamo?”
“Che giocavamo?” chiede Cavanagh vedendosi sconfitto in uno dei passaggi più importanti di questo film. “La pelle”, gli risponde il Monco dopo aver mostrato i suoi tre asi. Ha inizio quindi una colluttazione tra i due. Il Monco riesce a uccidere Cavanagh e i suoi uomini, accorsi nel frattempo per cercare di tirare fuori l'uomo dai guai.
Uno degli sgherri del Rosso è rasato solo a metà: avvisato dai colleghi, ha dovuto interrompere inaspettatamente la seduta dal barbiere. Su You Tube è disponibile anche una versione parodistica in dialetto leccese della stessa scena, a conferma della presa che questo film, e questa scena in particolare ha fatto sui cinefili.
Poker di sangue
Chiudiamo la trilogia di film western che hanno una scena legata a doppio film con il poker, con questa pellicola del 1968 diretto da Henry Hathaway. Nella scena che stiamo per raccontarvi, tutto ha inizio con una partita di “Five card stud”, che è anche il titolo originale del film prima della traduzione italiana in, per l'appunto, “Poker di sangue”.
Un uomo viene sorpreso a barare nel corso della partita e viene quindi impiccato: nel corso del film i suoi assassini vengono eliminati uno dopo l'altro. La canzone “Five Card Stud” che accompagna i titoli di testa è interpretata da Dean Martin, che nel film interpreta anche il ruolo del protagonista, il “buono” Van Morgan.