Un'analisi sulla crescita delle WCOOP di Pokerstars e dei più quotati eventi di eSports del pianeta. Chi vince la sfida dei montepremi?
Il Poker Online ha molto in comune con gli eSports, visto che entrambi involvono abilità, una connessione internet, molta pressione, ma soprattutto la possibilità di guadagnare denaro vero.
Se l’adienuce è molto simile tra i due giochi che appassionano soprattutto gli uomini rispetto alle donne, soprattutto in giovane età, il tipo di tornei differisce considerevolmente.
I siti di poker online offrono tornei per tutti i gusti e per tutte le tasche, e anche il numero di questi eventi è impressionante: potete trovare un torneo in qualsiasi momento della giornata!
Gli eSports non sono a questi livelli di offerta, ma l’evoluzione che hanno subito negli ultimi anni è impressionante, soprattutto se si guarda alla crescita dei montepremi (vedi grafico).
La Sfida dei Montepremi nel tempo
È possibile però paragonare l’evento con il montepremi più grosso in assoluto per il poker online e per gli eSports.
Nel poker non è difficile perché ovviamente è Pokerstars ad organizzare il vero evento online dell’anno ormai dagli inizia degli anni 2000 fino ad oggi. Parliamo del World Championship of Online Poker, con il suo buy-in di 5.200 dollari.
Per gli Esports ci sono stati invece diverse organizzazioni alle spalle degli eventi più importanti, con eventi come Counter Strike, Halo e Warcraft tra i più popolari.
Vediamo insieme allora anno per anno a partire dal 2004 come sono cambiati i montepremi
2004
PO: Un anno importante per il World Poker Championship Online di Pokerstars che ha visto il suo montepremi raddoppiarsi.
ES: Il più grosso evento eSport fu in un match di Counter Strike ch vide trionfare il team svedese per “soli” 100.000 dollati.
2005
PO: Jordan Berkowitz ha la meglio su 1494 giocatori nel primo Main Event WCOOP e vince $577,342 su un monteporemi di 3,7 milioni di dollari
ES: Johnathan “Fatal1ty” Wendel trionfa nel CPL World Tour Finals per una prima moneta di $150.000 su montepremi complessivo di $510.000.
2006
PO: Il Main del WCOOP balza in alto fino a ben 6,2 milioni di dollari con il poker pro JC Tran campione su un field di 2510 player.
ES: Nel 4v4 Halo 2 su Xbox, organizzato da Major League Gaming, il montepremi non andò oltre i $180.000.
2007
PO: Montepremi ancora in crescita per il WCOOP nonostante il “Unlawful Gambling Enforcement Act” del settembr e2006.
ES: prima significativa spinta per gli eSport che nel Counter Strike videro il futuro poker pro e november nine Griffin Benger portare a casa il primo premio su un montepremi di $477.500
2008
PO: Svolta incredibile per il poker online grazie ad un montepremi asurdo di 10,9 milioni.
ES: Ancora una volta Counter Strike è protagonista delle Championship Gaming Series ma il montepremi scende sensibilmente a $455.000.
2009
PO: Il montepremi complessivo scende di poco a 10,7 mioni anche se il primo premio sale a 1,7 milioni di dollari.
ES: Microsoft Halo 3 porta in alto di parecchio il montepremi complessivo nel 2009 dove solo il primo premio supera i 280.000 dollari.
2010
PO: Nuova era per le WCOOP che toccano i 12 milioni di montepremi e per la prima volta un primo premio che supera i 2 milioni di dollari.
ES: Copia e incolla dall’anno precedente con Halo 3 protagonista e un montepremi complessivo quasi invariato.
2011
PO: Nonostante il Black Friday bloccò la partecipazione dei giocatori dagli States il montepremi non variò e il numero di giocatori arivò a 62,116.
ES: Anno d’oro per gli eSports con il debutto di un torneo di Dota 2 chiamato The International che arriva a 1,2 milioni di montepremi.
2012
PO: passo indietro per il Main Event delle WCOOP che si assesta a 9 milioni di dollari.
ES: The International continua a crescere così come il suo montepremi che sale a 1,6 milioni di dollari.
2013
PO: grazie al decimo anniversario le WCOOP risalgono a quota 10 milioni di dollari.
ES: Un nuovo sistema di gioco fa si che il montepremi di Dota 2 salga considerevolmente a 2,8 milioni di dollari.
2014
PO: le WCOOP rimangono salde a quota 10,7 milioni di dollari con il leggendario Fedor Holtz a portare a casa il titolo.
ES: il The International supera ogni più rosea aspettsativa e vede il suo montepremi balzare all’incredibile cifra di 10,9 milioni di dollari!
2015
PO: i 1995 giocatori del Main riescono ad accumulare i 10 milioni di montepremi oprmai garantiti dall’evento.
ES: La crescita esponenziale dell’International non si placa e raggiunge la quota record di 18,4 milioni di dollari superando qualsiasi montepremi per singolo evento di poker online mai organizzato finora.
Fatti un'idea sugli un torneo di eSport guardando le finali di Dota 2 al The International 2016
ElkY Grospellier sul Boom degli eSports
Tra tutte le persone a cui avremmo potuto rivolgerci per parlare di eSports e poker, pochissime sono qualificate come Bertrand ‘ElkY’ Grospellier.
Il giocatore francese divenne famoso quando invase la scena di Starcraft in uno scenario altamente competitivo. Era l’inizio del nuovo millennio, e ci trovavamo in Corea.
Dopodichè Bertrand è stato introdotto nel ben più remunerativo mondo del poker, fino a diventare il giocatore francese più vincente di sempre, con guadagni per 13,3 milioni di dollari.
In ogni caso, da quando Grospellier ha lasciato il mondo degli eSports la scena è nuovamente esplosa. Giochi come League of Legends ed Hearthstone sono diventati volta per volta giochi particolarmente giocati e seguiti in tutto il mondo.
L’amore di Grospellier per gli eSports è comunque rimasto forte, tanto da indurlo a siglare un accord per il Team Liquid con cui ha ripreso a giocare ad Hearthstone un paio di anni fa.
ElkY nel frattempo ha iniziato alla grande l’edizione 2017 delle World Series of Poker, con un secondo posto all’High Roller for One Drop da 111.111 dollari che gli ha fruttato altri 2,2 milioni di dollari.
PokerListings ha fermato ElkY durante la pausa di un torneo qui alle WSOP, per un breve botta e risposta.
PokerListings: Quanto è stato bello iniziare l’estate con oltre 2 milioni vinti all’High Roller for One Drop?
Bertrand Grospellier: È stato grandioso. Era l’evento più grande delle WSOP quest’anno e ho piazzato un bel colpo. Sono stato anche chipleader, ho giocato due giorni e mezzo alla grande.
PL: È il modo giusto per avere un buon mindset per il proseguio delle WSOP?
BG: Sicuramente. Bisogna sempre provare a tirare fuori il meglio, quando le cose vanno bene si riesce sempre a giocare meglio.
Ho avuto diversi buoni risultati ultimamente. A Montecarlo, a Sochi e anche online alle SCOOP. È stato tutto un ottimo allenamento per le WSOP, ci si sente meglio quando si è in good run e ora ho molta più fiducia nei miei mezzi.
PL: Per te che vieni dal mondo dei videogiochi, cosa si prova nell’assistere all’esplosione degli eSports su scala mondiale?
BG: Ho sempre saputo che sarebbe successo. Per cinque anni sono stato un giocatore professionista di Starcraft in Corea del Sud. Era quello l’unico posto in cui si poteva giocare da professionista, e sono stato anche il primo europeo a trasferirmi.
Sapevo che quello sarebbe stato solo l’inizio. Gli eSports continueranno a crescere in popolarità. E presto sostituiranno anche gli sport normali perchè sono più interessanti da vedere, specialmente per chi come me è cresciuto con i videogiochi.
Forse rappresenterò l’eccezione, ma mi annoia guardare gli sport. È tutto molto lento e noioso, ci sono cose molto più interessanti da vedere negli eSports.
La nuova generazione è cresciuta più giocando ai videogiochi che non a pallone per strada.
PL: Consideri il poker come un eSport? Il confine tra i due mondi è sempre meno evidente ultimamente…
BG: Sicuramente ci sono diverse cose in comune. Ci sono diverse abilità che servono nel poker, e che servono anche negli eSports.
C’è tuttavia una piccola differenza, perchè il poker è un gioco abbastanza vecchio, che è molto divertente da praticare ma è davvero noioso da vedere (ride).
Mi piace molto giocare a poker, ma ci sono situazioni che odio, come ad esempio quando un mio amico è ad un tavolo finale e io devo stare lì a vederlo. Ti sembra che chi sta giocando ci metta una vita.
Il poker può essere visto come un eSport per via di alcune skill necessarie, ma il fatto che non sia poi così divertente da guardare non aiuta nell’avvicinare altri giocatori.
PL: Puoi parlarci dell’accordo esclusivo stipulato da PokerStars con il Team Liquid?
BG: Mi sono unito al Team Liquid prima che venisse stipulato questo accordo. Dopodichè PokerStars ha messo sotto contratto il team al completo.
Attualmente ci sono tantissimi membri del Team Liquid che hanno iniziato a giocare a poker prima di tuffarsi nel mondo degli eSports.
C’è grande sinergia tra questi due mondi. Ci sono tantissimi gamers che si divertono a giocare a poker nel tempo libero, e lo stesso accade per i giocatori di poker nei confronti degli eSports.
Il popolo dei gamers di eSports può essere un ottimo bacino di utenza per il poker in futuro.
PL: Come vanno le cose per te ad Hearthstone?
BG: Ultimamente ho giocato un po’ meno. Sono stato molto impegnato nei miei viaggi di poker, tra Macau, Montecarlo, Sochi e il fatto di giocare le SCOOP. Ora ci sono le WSOP, quindi non ho giocato molto.
Tornerò a giocare quando avrò un po’ più di tempo libero, voglio partecipare a qualche torneo. Anche su Hearthstone bisogna giocare molto per riuscire a qualificarsi.
Voglio fare delle buone cose su Hearthstone, e non trascorrere solo qualche ora giocando. Non è molto utile.
PL: In molti si sono lamentati della RNG su Hearthstone. C’è davvero ancora troppa fortuna per stabilire chi vince?
BG: Non è facile da dire. I migliori giocatori continueranno a lamentarsi, è un po’ come quando un giocatore di poker si lamenta per le bad beat.
I giocatori di eSports si lamentano perchè sanno che gli sviluppatori dei giochi apportano sempre delle novità..
Se il poker fosse un videogioco creato e gestito da una società, i giocatori più forti andrebbero a chiedere di apportare delle novità, come ad esempio la riduzione dell’importanza della varianza.
Credo che la RNG sia un lato positive di Hearthstone. È sempre difficile trovare un bilanciamento, ma credo che ora le cose vadano meglio.
PL: Cosa è più difficile, tra essere professionista nel poker ed esserlo negli eSports?
BG: Sono entrambi dei ‘mestieri’ molto difficili, in diversi aspetti. Nel poker c’è molta più varianza, perciò devi essere più forte mentalmente, ma le partite negli eSports sono molto più competitive.
Ci sono molti meno giocatori professionisti negli eSports per via della bassa varianza. O meglio, la varianza esiste ma ce n’è molta di meno rispetto al poker.
Dunque sono entrambi dei mondi molto difficili, ma quello degli eSports lo è un po’ di più perchè è molto più difficile per un giocatore di eSports vivere di questo.
PL: Chiudiamo con una curiosità. Ci parli del tuo bluff ai danni di Hellmuth all’High Roller for One Drop?
BG: È stato un bluff davvero bruttissimo (ride).
Sapevo che in quella situazione Hellmuth fosse l’unico giocatore che potevo bluffare. E sapevo anche che sarebbe stato l’unico capace di 3-bettare in quella mano.
Quando ha raisato al flop sapevo esattamente che tipo di mano avesse, e sapevo che non l’avrebbe foldata perchè troppo forte.
So che a lui piace fare degli hero-fold, così ho seguito al flop per poi check-raisare al turn ed eventualmente shovare al river.
È stata una pazzia perchè Dario Sammartino aveva bluffato ai suoi danni dieci minuti prima. Perciò Phil ha subito due bluff consecutivi, e in entrambi i casi aveva praticamente il nuts.
È stato bello piazzare un bluff a Phil Hellmuth e vederlo arrabbiare, a maggior ragione perchè queste scene sono andate in diretta TV (ride).