Federico Butteroni diventa uno dei November Nine ed entra così nella storia del poker italiano raggiungendo il final table del Main Event delle WSOP 2015
Per Butteroni, quello alle WSOP 2015 è stato l'esordio a Las Vegas. Un ottimo esordio, subito bagnato con una vittoria al Deepstack del Rio e ad un ottimo in the money nel Monster Stack delle World Series.
Fino al Main Event, che lo ha visto lanciatissimo: Federico approda infatti al tavolo finale, ed è il secondo November Nine italiano dopo Filippo Candio nel 2010!
(leggi di più sulle ultime mani giocate al Main Event)
Federico Butteroni si classifica all'ottavo posto per un premio di $1.097.056
Dopo l’eliminazione di Patrik Chan è stato proprio Federico Butteroni a finire nelle mire del chipleader, poi vincitore, Mckeehen.
L’italiano è stato card dead per la maggior parte del tempo durante questo final table e ha tentato il tutto per tutto quando si è ritrovato un AJ in mano. Era stao Joe Mckeehen ad aprire puntando 1m con AK, e Federico era subito andato in vasca. Il chipleader chiama e il board 10-6-3-9-7 condanna Butteroni.
"Non è stato facile giocare così corto in stack"
commenta Federico subito dopo l'eliminazione
"è stato frustrante perchè non hai molte opzioni a disposizione, e in 40 mani non ho visto carte a parte un KT e infine questo AJ"
Molta sfortuna per Butteroni ma nessun rimpianto per quello che egli stesso definisce "un viaggio e un'esperianza incredibile questa delle WSOP. Sono felicissimo comunque di essere stato qui. E voglio ringraziare tutti quelli venuti qui appositamente per supportarmi, e ovviamente la mia famiglia!"
(leggi la cronaca del final table dei November Nine)
La passione per il Poker e la permanenza in Australia
Gli addetti ai lavori conoscono bene questo giocatore cresciuto nei circoli di poker live romani, ma probabilmente al grande pubblico il suo nome suonerà nuovo. Butteroni gioca a poker da quando ha raggiunto l'età legale per farlo, cioè 18 anni.
Tra live e online dedica al Texas Hold'em oltre quattro anni della sua vita, prediligendo il cash game e provando anche qualche sortita all'Italian Poker Tour, senza però grossi risultati.
A 23 anni decide di mollare tutto per fare un'esperienza di vita e lavoro in Australia: nella Terra dei Canguri lavora, come tanti giovani italiani, nelle fattorie. Là impara l'inglese ma soprattutto impara a conoscere se stesso e a mettere la prova i propri limiti.
Scaduto il visto lavorativo, torna in Italia con uno spirito ancora più saldo e i risultati gli stanno dando ragione!
L'intervista esclusiva di Pokerlistings
Pokerlistings ha incontrato Butteroni subito dopo la fine del Day 7 per raccogliere tutte le sue impressioni sul torneo, sulla sua performance, sui suoi avversari e su quanto questo risultato possa fare bene al poker in Italia.
Guarda il video in lingua originale e leggi la trascrizione per non perdere le dichiarazioni del nostro November Nine!
Le prime reazioni a caldo e l’affetto degli italiani
“Sono davvero felice di poter rappresentare l’Italia nel Final Table delle WSOP. È davvero una grossa responsabilità”
“Moltissimi fan del poker mi stanno inviando messaggi di supporto e sto cercando di rispondere a tutti, ma son davvero tanti!”
“Molti mi fanno i complimenti per come ho giocato ed in effetti è stata davvero dura. Durante la pausa cena non riuscivo a non pensare al fatto di essere corto in stack con soli 18 grandi bui”
I momenti più difficili
“Ovviamente c’erano altri short stack, ma quando si tratta di giocatori come Daniel Negreanu non ti puoi certo rilassare visto l’esperienza che ha”
“Sono orgoglioso però del mio mindset e di come sono riuscito a mantenere la pressione nei sette giorni del torneo. Non credo di avere commesso grandi errori e questo mi fa sentir bene ma allo stesso tempo non potrei mai dire di essere stato sfortunato. In un modo o nell’altro se si arriva al final table significa che la fortuna ti ha assistito”
La preparazione per il Final Table
“Al momento la sensazione predominante è la felicità per questo grande risultato, ma allo stesso tempo inizio ad avvertire un po’ di stress e di ansia perché so che gli occhi di tutta l'Italia del poker saranno puntati su di me: è una grossa responsabilità. Cercherò di giocare al meglio a Novembre!”
“Passato il boom iniziale, in realtà le cose non vanno certo migliorando in Italia quando parliamo di poker. Credo che la mia partecipazione al final table delle WSOP possa essere un buono stimolo per tanti giocatori”
“Certo non sarebbe facile vincere il titolo, ma non lo escludo. Se riuscissi a fare double up nelle prime 20 mani di gioco allora le possibilità diventerebbero concrete Ed è esattamente a questo che voglio puntare!”
Butteroni nell’olimpo dei November Nine
Quella degli azzurri nel corso delle WSOP 2015 è stata davvero una performance spettacolare che è passata dai grandi risultati di giocatori come Sammartino e Isaia, alla doppietta eccezionale di Max Pescatori che a questo punto pensavamo sarebbe stato l’unico dei poker player azzurri a passare alla storia con i suoi 4 braccialetti in carriera.
Ma ci sbagliavamo di grosso perché la sorpresa Federico Butteroni è arrivata all’improvviso, quando intorno al Day 6 qualcuno ha cominciato a pensare: “Ma stai a vedere che questo Butteroni ora ci finisce al final table?”.
Il resto per l’appunto è storia. Una storia fatta di grandi rimonte e mani sfortunatissime che hanno messo a rischio eliminazione Federico più volte durante il Day 7, lo stesso in cui al Tavolo 1 si è ritrovato a sedere proprio di fronte al giocatore più forte nel panorama internazionale: Daniel Negreanu.
Ma il Poker Kids si arrende in 11esima posizione e a 10 player rimasti, anche se Butteroni non naviga in ottime acque in quanto a chip, la possibilità di rivedere dopo il 2010 di Candio un altro azzurro tra i November Nine si fa sempre più vicina.
Ironia della sorte ad abbandonare la gara in decima posizione è Alex Turyansky, mettendo così fine al sogno della Germania di vedere almeno uno dei suoi 4 finalisti arrivare tra i November Nine.
Così Federico Butteroni per un soffio entra nella storia del poker italiano.
Grande Fedeeeeee!!!!
Diciamo anche che in Australia avrà fatto di tutto ma certo non imparare l’inglese O.o