Mentre altri circuiti fanno fatica, il Battle of Malta continua a crescere nei numeri e nei consensi, per tutta una serie di motivi.
Si è appena conclusa la quinta edizione del Battle of Malta, con la vittoria nel Main Event da parte di Robert Berglund, al quale sono andati i 160.000 euro di primo premio.
Un Main Event che ha fatto registrare 1.813 entry, superando il record dell’anno scorso – quando furono 1.804.
Anche quest’anno, il Battle of Malta è stato un successo in termini di fredde cifre, ma anche di critica e pubblico. Analizzando i dati, salta all’occhio come il BoM sia andato in crescendo in tutte e cinque le sue edizioni.
Battle of Malta: i numeri dell’ascesa
Il primo Main Event attirò infatti 349 ingressi, mentre l’anno dopo furono più del doppio: 888. Due anni fa il primo vero boom con 1.447 entry e un primo premio che per la prima volta superò i 100.000 euro.
Il Battle of Malta 2015, poi, andò oltre ogni più rosea aspettativa, salendo vertiginosamente fino a 1.804 iscrizioni, record come detto lievitato a 1.813 quest’anno – con solamente il Day 1A leggermente meno partecipato rispetto all’anno precedente.
Numeri che fanno riflettere, per un torneo da 550 euro, vista la situazione in cui versa il poker live, dove i grossi eventi (in termini di buy-in) spesso fanno fatica ad attirare i giocatori, nonostante la promessa di premi molto allettanti.
I motivi del successo
Come sottolineato anche da diversi giocatori, per esempio Salvatore Bonavena, che durante il BoM ci ha dichiarato: “Tornei come il Battle of Malta sono il futuro del poker live”, la formula di un evento low buy-in è quella che meglio si adatta alle esigenze dei giocatori di oggi.
Costi contenuti, pur con premi di un certo livello (160.000 euro per il vincitore di un torneo da 550 non sono certo pochi), e la possibilità di godere di tante altre ‘attrazioni’ che esulano dal semplice poker giocato – e in questo, sicuramente un’isola come Malta dà una grossa mano, con la sua ricca night life e un clima gradevolissimo anche in autunno inoltrato.
Non solo poker al BOM
Il Battle of Malta, infatti, non è soltanto poker: sì, c’è stato il Main Event e ci sono stati tanti Side di successo (come il Siege e l’High Roller, ad esempio), ma ci sono state anche feste a tema, il karaoke con Maria Ho e diversi stand per intrattenere giocatori e curiosi (come ad esempio quello dedicato alla Playstation).
L’organizzazione fa la forza
Dalla sua, il Battle of Malta ha anche il fatto che si tratta di un evento che si gioca una volta l’anno. Sotto diversi punti di vista, questo è un grosso vantaggio.
L’organizzazione del BoM successivo comincia praticamente appena finisce il precedente.
Questo dà modo agli organizzatori e allo staff di valutare i risultati ottenuti, di proporre nuove idee, di apportare eventuali modifiche, con tutto il tempo e la calma a disposizione. E i risultati di un intero anno di lavoro sono sotto gli occhi di tutti.