Il grande ritorno di Gus Hansen era uno dei momenti che aspettavamo con maggiore attesa, almeno per quanto riguarda il poker giocato. Ma non siamo rimasti molto soddisfatti.
Dopo mesi passati dietro le quinte, il giocatore che è diventato celebre con il soprannome di 'The Great Dane' è tornato in televisione, anche se non per una partita di poker. Ci si aspettava che potesse avvenire il suo grande e assai gradito ritorno, almeno per gli appassionati di questo gioco.
Tuttavia, questo ritorno dovrà ancora attendere un po' di tempo, visto che non rientra nelle intenzioni del player danese una nuova apparizione ai tavoli in tempi brevi.
Il professional poker player danese Gus Hansen è stato senza ombra di dubbio uno dei giocatori di maggiore successo in assoluto, in particolare durante l'era del boom del poker live, ma negli ultimi anni le sue performance non sono state all'altezza dei tempi che cambiano e della presenza di avversari più pericolosi e aggressivi tra i tavoli delle principali poker room online.
Dopo aver perso una cifra che sfiora il muro dei 21 milioni di dollari solo su Full Tilt degli ultimi tempi, 'The Great Dane' ha deciso di smettere di giocare al cash game high stakes online ormai da quasi cinque mesi. Nel poker live, nella sua carriera ha vinto oltre 10,2 milioni di dollari, ma non va a premio in un torneo dal vivo dall'ormai lontano marzo 2014.
Sicuramente una serie di numeri e di dati che non possono non scoraggiare anche uno come Gus Hansen, che nel corso degli anni ha fatto della solidità mentale e psicologica uno dei suoi punti di forza al tavolo. Tuttavia, aver perso così tanti soldi online e aver mancato a lungo un grande acuto live lo ha indotto a fare marcia indietro.
Addio al Poker high stakes
Ecco perché la recente apparizione del quarantaduenne giocatore di poker a Good Morning Denmark, una trasmissione televisiva danese, ha suscitato un certo interesse nel mondo del poker, soprattutto tra i suoi fan che qualche anno fa si divertivano a vederlo giocare e vincere in giro per il mondo.
C'è chi si aspettava un'intervista basata sul suo grande approccio nel mondo del poker, ma in realtà Gus Hansen ha voluto parlare di aspetti che non hanno nulla a che vedere con il gioco. Anche perchè il suo mondo non è fatto solo di poker, ma anche di una forte attività benefica che lo ha visto grande protagonista nel corso degli anni.
Da sempre molto attivo nell'ambito delle donazioni e delle opere di bene, Hansen ha partecipato alla trasmissione di cui sopra per confermare il proprio supporto alla campagna della Croce Rossa, nella quale a diverse celebrità veniva chiesto di donare dei vestiti, nel corso di una raccolta fondi da dedicare ai più bisognosi.
Tra gli oggetti che Gus Hansen ha voluto donare, c'era anche una vecchia maglietta di Full Tilt - quando ancora si chiamava Full Tilt Poker - una di quelle che indossavano i professionisti sponsorizzati del sito. Un modo per collegare la sua grande attività sul fronte benefico con quelli che sono i suoi gloriosi trascorsi nel mondo del poker.
Il video che ha introdotto Gus Hansen in studio aveva questa tagline:
"Milioni di dollari, puntate folli e uno stile di vita selvaggio, ora la star del poker Gus Hansen torna a casa, in Danimarca, per formare una famiglia".
Durante lo show, infatti, il pokerista danese ha dichiarato di aver lasciato perdere il cash game high stakes e di stare riflettendo sulla possibilità di trasferirsi nuovamente da Monaco, dove risiede ora, in Danimarca, magari per mettere su famiglia.
E questo sarebbe davvero un grande cambio di marcia per la vita di Gus Hansen, il quale sarebbe dunque intenzionato a lasciare di punto in bianco la sua attività di pokerista per cambiare stile di vita. Da giocatore presente in maniera costante ai tavoli di cash game online ma anche nei più importanti tornei live, a uomo che sta cercando di modificare le proprie abitudini. Alla ricerca di maggiore stabilità.
Anche se qualcuno avrebbe ipotizzato la possibilità che Hansen abbia deciso di lasciar perdere il poker ad alti livelli per una sua spiccata incapacità di adattarsi al nuovo stile di gioco, che sta prendendo il largo soprattutto nel poker online. Ma di questo ne parleremo a seguire.
Un Grande Giocatore incapace di adattarsi?
Durante il momento in cui la sua fama aveva di fatto raggiunto il suo apice, Gus Hansen è stato uno dei giocatori di poker più divertenti da seguire e anche più influenti, grazie a uno stile di gioco loose aggressive che teneva incollati agli schermi i suoi fan. Era davvero un piacere veder giocare il player danese, il quale faceva letteralmente impazzire i suoi avversari.
Quando i suoi risultati hanno cominciato ad essere sempre meno frequenti, e le perdite ai tavoli soprattutto di cash game online erano sempre più grandi, Hansen ha dato la colpa a una table selection non adeguata e alla sua incapacità di gestire le fasi di tilt.
Oggi, però, Gus Hansen ha riflettuto meglio sui propri errori e pare abbia riconosciuto che, forse, il problema più grosso è stata la sua incapacità di adattarsi ai cambiamenti subiti dal poker negli ultimi anni. E quella che stiamo per riportare è una ammissione di colpa dalla quale il danese non ha voluto tirarsi indietro:
"Forse sono rimasto indietro. Me lo sto chiedendo"
Penso che ogni giocatore competitivo debba chiedersi, ad un certo punto, se il gioco non lo abbia sorpassato.
"Sono arrugginito? Non sono più abbastanza bravo per giocare?"
Mi sto facendo domande come queste, che mi tengono sveglio la notte. Specialmente in un periodo, come quello che sto vivendo, in cui perdo spesso".
Sembrano dunque essere ormai archiviati i tempi in cui Hansen riusciva a fare grandi cose ai tavoli, dominando e vincendo svariate centinaia di migliaia di dollari.
Un “The Great Dane” decisamente più riflessivo ed aperto alla più feroce autocritica, ammette dunque che in un certo senso la nuova evoluzione che sta prendendo piede tra i giocatori di poker – in particolare quelli che stanno comandando nel cash game high stakes online – non sembra metterlo a proprio agio.
Da qui la decisione di diminuire in maniera drastica la propria presenza ai tavoli, fino ad optare per l'abbandono più secco che gli consentirà di portare avanti altre attività. Tra cui quella più importante di tutte, ovvero la prospettiva di mettere su famiglia.