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Intervista esclusiva a Domenico ‘domenlan’ Lando
Alcune curiosità, ma anche consigli, dal fortissimo grinder e bravissimo coach calabrese.
Nella scena italiana (ma anche mondiale) del Poker Online, quando si fa riferimento ad un giocatore, spesso si cita il suo nickname, prima ancora di nome e cognome e quando si sente ‘domenlan’ buona parte del field sa già che si parla di un TOP player, che ha vinto tanto in carriera, e, allo stesso tempo, di un coach che riesce a “fare la differenza”. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per un’intervista, ma oggi, però, andremo alla ‘scoperta’ di Domenico Lando, conosceremo i suoi esordi, qualcosa della sua vita privata, i suoi sogni, non mancheranno certo i consigli e molto altro ancora. Chi lo conosce sa bene che persona squisita sia, rimasto umile nonostante i suoi successi, sempre pronto ad essere di aiuto a chiunque lo chieda, che sia una hand-review o altro, su ‘domenlan’ ci si può contare.
PL: Ciao Domenico, grazie per l’occasione, è un vero piacere potersi confrontare con te, far scoprire lati sconosciuti ai più e avere qualche saggio consiglio.
DL: Ciao e grazie a voi per lo spazio!
PL: Quando hai capito che da grande avresti fatto il giocatore di poker professionista?
DL: In verità non c'è stato un momento ben preciso, diciamo che ho iniziato a mettere un passo avanti all’altro per volta fino a ritrovarmi a fare di questo una professione.
PL: Ci racconti il tuo percorso, gli inizi e poi l’evoluzione della tua carriera?
DL: Circa 10-15 anni fa, ancora studente, conosco il gioco me ne appassiono e inizio a frequentare i vari circoli nella mia città, con il passare del tempo scopro che esistono delle vere e proprie piattaforme su cui giocare online e mi iscrivo su siti che offrono modalità cash-game con ottimi risultati per il tempo. Nel frattempo, approda il poker .it che mi porta a giocare HU per qualche anno fino al 2015 per poi passare a quello che faccio tuttora, giocare la modalità MTT.
PL: Il momento più bello della tua carriera?
DL: Ne ricordo parecchi, ma credo la vittoria del mio primo torneo giornaliero il 30dailydeep, una felicità immensa che ha cristallizzato in me la passione per i multitavolo!
PL: Il momento più difficile?
DL: Credo l'arrivo a Malta nel 2017, nella prima settimana, tutto carico di grandi aspettative mi ritrovai a sbollare FT a un evento SCOOP e il main delle Powerfest che avrebbero dato un bel boost morale.
PL: Ci parli un po' della tua attività di coaching? Come hai iniziato?
DL: Ormai saranno circa 10anni che faccio coaching, per un breve periodo HU per poi passare all'insegnamento degli MTT. Anche lì non c'è stato un vero e proprio inizio, anzi credo che sia partito tutto da una review di gruppo che mi era stata richiesta. Da lì un bel po’ di contatti, credo per passaparola, fino alla collaborazione con alcune scuole.
PL: Qual è l’errore che noti più spesso nei giocatori che si affidano alle tue lezioni?
DL: Negli ultimi anni il voler replicare alla lettera le chart e le strategie di solver, senza sforzarsi minimamente di capire il perché di determinate scelte. In verità non si dovrebbe mai smettere di ragionare.
PL: Su quanti tavoli riesci a giocare, contemporaneamente? Quale giudichi un numero equilibrato?
DL: Credo sia una cosa molto soggettiva, io riesco a tablare fino a 15X con un discreto B/C game, con 12X raggiungo molto tranquillamente il mio A game. Ripeto, credo sia una questione anche molto relativa alla tipologia di schedule che si vuole giocare. Se ho voglia di tablare tanto, ad esempio, so che tendenzialmente abbasserò l’ABI (average buy in, ndr) che andrò a giocare durante una sessione a favore del tabling. Se invece voglio giocare un po' più di qualità, terrò un tabling che và da 9 fino a un picco di 12 e giocherò il massimo ABI che mi sono prefissato.
PL: Come giudichi il field italiano?
DL: Credo che negli anni sia stato fatto un bel salto in avanti dai player .it, penso non ci sia da fare, comunque, una distinzione così profonda, i giocatori professionisti sono tali sia nel field italiano che in qualsiasi altro field di nazionalità diversa così come gli occasionali, magari possono cambiare le tendenze di questi ultimi, ma in linea di massima credo che molti player italiani non abbiano nulla da invidiare al field medio delle altre nazioni.
PL: Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera?
DL: Credo che partire e fare le scalate ai vari livelli ora sia abbastanza dura, non impossibile, con la giusta determinazione, se si è disposti a dedicare ore e ore tra studio e pratica.
PL: Cosa ti piace fare quando non sei ai tavoli da poker?
DL: Ultimamente leggo tanto, in alcuni periodi mi torna la voglia di disegnare e fare attività che avevo un pò accantonato. La maggior parte del tempo, comunque, mi piace trascorrerlo con la mia famiglia.
PL: Lo sfizio più ‘sfizioso’ che ti sei permesso?
DL: Gli sfizi sono il mio premio quando raggiungo un traguardo prefissato, sto anche mesi nell'attesa di ottenere ciò che voglio. Vado per piccoli step per sentirmi appagato, quindi non riuscirei a dire qualcosa di preciso.
PL: Come si concilia la vita del grinder/coach con quella familiare?
DL: Dormendo tre ore a notte... scherzi a parte, dopo anni si crea una certa routine, un equilibrio che con il supporto di chi ti sta vicino non è nemmeno tanto complicato da tenere in piedi.
PL: Quali sono i tuoi sogni? Ti va di raccontarci dei tre più grandi? Sia in termini professionali che di vita in generale.
DL: Andare in pensione l’anno prossimo! (ride) Scherzi a parte credo che l’unica cosa che desidero sia avere serenità ed equilibrio e riuscire a mantenerle.
Oggi abbiamo chiacchierato con Domenico ‘domenlan’ Lando ed abbiamo scoperto alcune cose di lui che non conoscevamo, presto torneremo con nuovi personaggi e tante curiosità, voi seguiteci su Facebook o tornate nella nostra sezione notizie per rimanere aggiornati, anche su quanto sta accadendo in questi giorni alle WSOP.