Il "King of the Hill" era una versione speciale del "Poker Night in America". Impegnati nella nostra Mano della settimana Phil Hellmuth e Dan Cates.
Nell'edizione del "King of the Hill" andata in scena nei giorni scorsi, Phil Hellmuth ha avuto la meglio su Dan Cates e Doug Polk, portando a casa 200.000 dollari.
"Poker Night in America" è un popolare poker show in TV, con dei field particolarmente interessanti nell'ambito del cash game live.
Nella versione "King of the Hill" Doug Polk, Dan Cates, Frank Kassela e Phil Hellmuth erano tutti contro tutti in due round di heads-up, in un torneo in modalità 'winner takes all'.
Hellmuth ha sconfitto prima Polk e poi Cates, riuscendo a superare alcune situazioni particolarmente complicate.
Dal flop al river
Ci troviamo nell'heads up finale del "King of the Hill", di fronte ci sono Dan Cates e Phil Hellmuth, chi vincerà porterà a casa 200.000 dollari.
Nella parte iniziale Cates ha dominato, tenendo davanti a sè 165.000 delle 200.000 chip a disposizione. Le altre 35.000, ovviamente, sono a disposizione di Hellmuth.
I bui sono 800/1.600, Cates si trova sul bottone e vede
10 10 5 5
rilanciando per 3.200. Hellmuth decide di chiamare, così da comporre un piatto da 6.400 chip per stack effettivi da poco meno di 32.000 gettoni.
Il flop recita
10 10 3 3 2 2
Hellmuth checka per poi chiamare la puntata da 2.200 di Cates. Ora il piatto contiene 10.800 chip per stack effettivi da 29.500 gettoni.
Il turn è un
10 10
Hellmuth checka ancora, Cates punta 7.600 ma stavolta Phil raisa per 19.600. Dan chiama, componendo un piatto da ben 50.000 chip, mentre Hellmuth ha a sua disposizione appena 9.900 gettoni.
Il river è un
9 9
Hellmuth non esita a pushare, e Cates folda la sua mano con un'espressione facciale a dir poco disgustata.
Phil mostra
Q Q J J
per un bluff che evidentemente è riuscito. Facendo il call Cates avrebbe eliminato Hellmuth e vinto i 200.000 dollari. Ma visto il fold del suo avversario, The Poker Brat ha dato il via alla sua rimonta.
Puoi vedere la mano al completo a questo link:
Analisi
Com'è possibile che uno dei migliori giocatori di heads up al mondo - Daniel jungleman Cates - abbia foldato una mano così forte in un piatto così grande? Ha avuto un blackout, oppure Hellmuth ha bluffato così bene da farlo passare?
Dobbiamo dare un'occhiata più approfondita alla mano per trovare la risposta a questo dilemma.
Pre-flop Cates gioca con una mano mediocre ma comunque con carte suited, e prova a mettere tanta pressione a Hellmuth. Phil dal canto suo ha Q-J, e può solo fare call.
Dal punto di vista di Cates, Hellmuth chiama con un range di mani molto ampio. Visto che ci si trova in heads up, Phil difenderà il suo big blind con un grande numero di mani alle quali basterà avere pot odds di 3 a 1.
Cates floppa la top pair, così dopo il check di Hellmuth la c-bet diventa obbligata. Quasi certamente avrà la mano migliore e verrà chiamato da mani peggiori, come i flush draw, un 3, un 2 e una coppia di medio-basso valore, oppure da due overcard.
Hellmuth dal canto suo deve mettere solo 2.200 chip per un piatto da 8.600, quindi con pot odds di 4 a 1 che sono più che sufficienti per chiamare.
Il paradosso del turn
Il turn presenta un altro 10 ed Hellmuth checka ancora. Ovviamente è un turn che piace a Cates, non è una overcard e soprattutto migliora nettamente la sua mano, così da superare eventuali monster hand giocate in slow-play, come J-J e A-A.
Così arriva un'altra puntata, con la size da 7.600 tale che, in caso di nuovo call di Hellmuth, diventerebbe più facile metterlo all-in al river, visto che il piatto sarebbe da 26.000 chip circa a fronte di uno stack da 22.600 di Phil.
Ecco che arriva però la giocata a sorpresa di Hellmuth, probabilmente frutto della disperazione. Phil decide di check-raisare ma senza andare all-in, tenendosi infatti 9.900 gettoni dietro.
Cosa c'è dietro questa mossa? Di certo l'intenzione di manifestare maggiore forza rispetto ad uno shove, che sarebbe stato chiamato senza indugi da Cates.
Si tratta di un check-raise che sembra dire "fai un call così da avere pot odds tali da non poter passare sul mio all-in al river".
A questo punto Cates realizza che potrebbe trovarsi di fronte a una mano fortissima, come coppie di 3 o di 2 che hanno già un full, oppure contro un 10 migliore del suo. Oppure è possibile che Hellmuth voglia provare a tirarlo fuori dal colpo a causa di un board molto invitante.
Oppure ancora Hellmuth sta cercando di semi-bluffare, una giocata particolarmente usuale nelle partite di cash game.
La giocata di Hellmuth, in ogni caso, fa riflettere Cates. Probabilmente Dan ha pensato anche allo shove oppure al fold, ma alla fine ha deciso di fare call. Di certo è la decisione migliore, perchè in caso di shove avrebbe potuto ricevere un fold da Hellmuth, che avrebbe così potuto tentare la risalita nonostante gli appena sei big blind.
Hellmuth autoritario al river
Al river si completa la giocata di Hellmuth con l'inevitabile shove. Si tratta di una move che ricorda quelle dei giocatori corti durante i Sit & Go. Casi in cui il giocatore in questione va all-in ma lo fa in due step diversi, in modo da indurre l'avversario a fare un fold errato, se non altro per le pot odds a sua disposizione.
Ma torniamo alla mano in corso. Quando Hellmuth pusha, Cates ha pot odds di 6 a 1, una roba clamorosa. Ci sono circa 60.000 chip in gioco e lui deve metterne appena 9.900.
Parlando in termini matematici, Cates ha bisogno di una mano che abbia appena il 14% di chances di vincere il piatto, ma Dan pensa a tutto tranne che ai numeri in questo caso, e opta per il fold.
Una decisione influenzata di certo dal terzo quadri sceso al river, specialmente se Cates non pensa affatto ad un bluff da parte di Hellmuth.
Ma soprattutto, c'è esattamente una sola mano che Cates può battere, a meno che non ritenga Hellmuth in bluff pieno.
Andiamo a vedere cosa può contenere il range di Hellmuth.
Ci sono le mani fortissime, come 3-3, 2-2, 9-9, tutti i 10 e due carte di quadri per il colore.
Ci sono invece i bluff, ovvero tutte le altre combinazioni.
Tra le mani forti, Cates batterebbe solamente 10-4. Una mano certamente trascurabile in mezzo a tutte quelle contro le quali invece perderebbe.
Quindi il fold di Cates è corretto? Se Dan ritiene Hellmuth incapace di un simile bluff, allora non può non foldare perchè batterebbe una sola mano nella prima parte del range che abbiamo evidenziato.
La situazione del torneo ha anche il suo peso sulla sua decisione. Se Cates avesse chiamato e quindi vinto, avrebbe anche portato a casa il torneo. In caso di call e sconfitta, avrebbe comunque lasciato Hellmuth con poco meno di 70.000 chip, e quindi con un vantaggio di quasi 2 a 1.
Una differenza marginale rispetto al fold, dopo il quale Phil avrebbe avuto poco meno di 60.000 gettoni.
Conclusione
Phil Hellmuth ha chiaramente tirato fuori il coniglio dal cilindro. Riuscire a mettere sotto Dan Cates e a costringerlo ad un fold del genere è certamente frutto dell'immagine che è riuscito a costruirsi nel tempo.
D'altro canto, se Dan Cates si fosse preso un po' di tempo in più per riflettere, avrebbe probabilmente preso il coraggio a due mani per fare il call e vincere la partita.