Joe McKeehen è in un periodo di grazia, ma è anche un grande giocatore. Come mostrato dal suo gioco in questa mano alle WSOP.
Durante l'ultimo giorno del main event WSOP, Neil Blumenfield ha cercato di farlo uscire da una mano, ma senza riuscire a convincerlo. Leggi per scoprire cos'è successo.
Non ci sono state molte mani interessanti durante il tavolo finale del main event WSOP 2015. McKeehen ha utilizzato la sua grande 'chiplead' in modo ideale senza correre alcun rischio, non è stata solo pura fortuna a consentirgli di vincere il titolo.
Dal flop al river
Sono rimasti tre giocatori dei November Nine, e Joe McKeehen ha già messo da parte 129 milioni di chip dominando il tavolo.
Neil Blumenfield ha 35 milioni, si trova ancora in buona posizione come secondo al tavolo, visto che Josh Beckley ha solamente 29 milioni.
I bui sono 500k/1000k/150k. Josh Bleckley lascia dal bottone, e McKeehen chiama con
K K 10 10
Ora Blumenfield rilancia fino a 3 milioni, e McKeehen chiama. Ora ci sono 6,45 milioni di chip nel piatto. Il flop è
10 10 6 6 3 3
McKeehen fa check, Blumenfield punta 2,2 milioni e McKeehen chiama. Ora ci sono 10,85 milioni di chip nel piatto. Il turn è
7 7
McKeehen fa ancora check, Blumenfield esce con 3,5 milioni di McKeehen chiama ancora. Il piatto è arrivato a 17,85 milioni. Il river è
5 5
McKeehen fa check per la terza volta e Blumenfield punta 7 milioni. Questo fa pensare McKeehen. Cerca di coinvolgere Blumenfield in un dialogo, ma il giocatore non risponde.
Alla fine, McKeehen chiama, e Blumenfield deve mostrare un bluff completo.
Q Q 8 8
Si tratta di altri 32 milioni che vanno nello stack di Joe McKeehen.
Serviranno ancora poche mani prima che Blumenfield esca in terza posizione, e McKeehen si spiani la strada per una “semplice” vittoria del titolo.
Analisi
Neil Blumenfield mostra certamente molto coraggio in questa mano, ma possiamo dire che abbia giocato bene? Diamo uno sguardo.
Pre-flop McKeehen varia il suo gioco in modo ideale non rilanciando in modo aggressivo. Avendo in mano K-To, dovrebbe avere le carte migliori nella maggior parte dei casi, ma decide di chiamare.
Blumenfield cerca di sfruttare immediatamente questo fattore e rilancia fino a 3 milioni con un una mano abbastanza mediocre come
Questa mossa non ha particolare senso, visto che McKeehen non chiamerebbe con una mano peggiore di questa e Blumenfield avrebbe probabilmente dovuto massimizzare la sua posizione e fare check data la sua mano mediocre.
Q-8o non è una mano in grado di vincere molti piatti di grandi dimensioni, perché non offre molte possibilità per una mano 'monster' nascosta.
McKeehen trova la top pair, Blumenfield continua a spingere
Al flop
In heads-up, dovrebbe essere avanti nella maggior parte dei casi, ma Blumenfield ha rappresentato una mano forte con il suo rilancio pre-flop.
Nel suo range potrebbe avere tutte le coppie, ma anche molte Broadway che non avrebbero incastrato nulla con questo flop. E ovviamente non è possibile dimenticarsi di possibili bluff.
Blumenfield esce con una c-bet standard, e McKeehen chiama di conseguenza. Visto che normalmente dovrebbe essere avanti su questo tipo di flop, non vuole che il suo avversario lasci il gioco con mani più scarse o possibili bluff.
Il turn è il
Blumenfield trova un 'gut shot' (incastro per la scala) al turn, e se scendesse una donna, avrebbe probabilmente la mano vincente, quindi in questo caso un bluff è accettabile.
Continua a portare avanti la sua storia, e probabilmente nella sua mente ha sette 'out' (carte per chiudere il suo punto).
L'atto di disperazione fatto da Blumenfield, la fredda chiamata di McKeehen
Dopo che McKeehen non spinge al turn, il
In ogni caso, dalla prospettiva di McKeehen, questa carta porta con sè un po' di rischio, visto che un quattro in questo momento darebbe al suo avversario la scala, e ovviamente entra in gioco il progetto di colore a fiori.
Eseguire un altro check è la mossa corretta per uscire vincitore da questa mano, e questo si applica in modo assoluto a tutte le mani possibili.
In questo momento Blumenfield ha già eseguito 3 bluff (pre-flop, al flop, al turn), e deve fronteggiare una decisione – abbandonare la mano oppure no.
Nel caso facesse check, perderebbe 8,7 milioni di chip, consapevole di essere certamente indietro, ma potrebbe comunque competere con Josh Beckley in terza posizione nel chip ranking.
L'altra opzione a sua disposizione è il bluff, però se decide di giocare in questo modo sarà necessario costruire una storia credibile rispetto al possibile range del suo avversario.
Il range di McKeehen ha al suo interno dieci, tris e progetti a colore, che in questo momento sarebbero tutti chiusi. Probabilmente avrebbe abbandonato al turn tutte le altre possibili.
D'altro canto, il range di Blumenfield – tornando a pensare all'inizio della nostra analisi – ha al suo interno la maggior parte delle coppie e carte alte.
Tutte queste mani non aiuterebbero molto su questo board. Se Blumenfield puntasse ancora, rappresenterebbe normalmente un colore, visto che avrebbe probabilmente rallentato con una mano come coppia di donne o asso-dieci.
Di conseguenza, la sua puntata appare come un bluff, e se questa mano fosse stata così importante, McKeehen avrebbe probabilmente chiamato più rapidamente.
Ma alla fine di tutto, il chipleader prende la decisione correttamente e aumenta ancora il distacco tra lui e il resto dei giocatori al tavolo.
Conclusione
Neil Blumenfield cerca di spingere la sua mano a tutti i costi, ma racconta al tavolo una storia con delle sbavature.
Tutto comincia con il rilancio pre-flop, e nonostante abbia dimostrato un grande coraggio sulle ultime carte, questo non gli ha portato alcun beneficio.
Joe McKeehen non spinge (ne abbandona assolutamente), nonostante si trovi con la mano migliore, in parte perché può permettersi di perdere la mano senza avere paura di gravi conseguenze.
Alla fine ,riesce a fare un grande passo avanti verso la sua eventuale vittoria finale!