Mike Sexton e il WPT. Un binomio che per 15 anni è divenuto uno dei più vincenti di sempre, nella storia del poker live a dimensione mondiale.
Ecco perchè lo shock è stato totale quando è arrivato l’annuncio, da parte di Sexton, di lasciare il World Poker Tour per diventare presidente a tempo pieno di PartyPoker.
Una mossa sorprendente, soprattutto perchè Sexton è reduce da una delle sue migliori stagioni da giocatore, vincendo finalmente a Montreal il tanto atteso titolo WPT che gli ha consentito di disputare il Tournament of Champions.
Quattro chiacchiere con Sexton
PokerListings ha raggiunto Sexton durante il break di uno degli ultimi tornei disputati alle WSOP, per chiedergli il perchè di tale decisione, oltre ai suoi piani futuri.
PokerListings: Il tuo nome è stato a lungo sinonimo di World Poker Tour. Da dove viene la decisione di lasciarlo?
Mike Sexton: Da parte di PartyPoker è arrivata una bella occasione. Mi è stato offerto il ruolo di presidente. Come ben sapete, c’è stata una lunga partnership tra le due società, ora c’è stato lo scioglimento sul piano del business.
C’erano eventi in contemporanea organizzati dai due gruppi. Ad esempio, il WPT di Amsterdam si è svolto in contemporanea con il partypoker LIVE a Montreal.
E poi ci sono stati anche altri contrasti che hanno reso molto complicato il fatto di continuare a prestare il mio volto ad entrambe le realtà.
Lasciare il WPT mi ha fatto male, perchè sono stato lì fin dall’inizio dell’avventura e ho amato quell’ambiente. Ma l’opportunità che mi ha dato PartyPoker era troppo allettante per lasciarla sfumare.
PL: È un cambiamento in positivo per te? Forse anche perchè dovrai viaggiare di meno...
MS: Forse è vero, ma saranno comunque viaggi molto lunghi e faticosi, in quanto andrò spesso oltreoceano.
PartyPoker sta andando nella giusta direzione. Mi piace molto la piega che sta prendendo e il modo in cui viene trattato il poker.
Credo che finalmente i giocatori si stiano nuovamente trovando a proprio agio, e da parte nostra c’è l’intenzione di supportarli il più possibile. Credo che presto il tour live di PartyPoker diventerà il più grande in circolazione.
Il futuro che si prospetta per noi è davvero molto interessante, mi eccita il fatto di poterne fare parte.
PL: La tua ultima stagione al WPT è stata incredibile, finalmente sei riuscito a vincere un titolo. Com’è stato arrivare al top?
MS: È stato bello vivere una bella annata da giocatore, ma non è di certo questa la motivazione che mi ha spinto ad andare via.
La cosa che rende il tutto più bello è la possibilità di giocare ogni anno il Tournament of Champions, non vedo l’ora.
PL: Giocherai anche altri eventi WPT in futuro?
MS: Credo di poterlo fare. Oltre al Tournament of Champions stavo pensando all’evento del Bellagio. E forse anche qualche altro torneo. Spero che tutto possa coincidere con i miei impegni, anche perchè vorrei difendere il titolo vinto a Montreal, e credo di poterci riuscire.
PL: Parlaci del tuo nuovo ruolo per PartyPoker, sembra un bel momento per questo gruppo...
MS: Stanno facendo una serie di cose davvero ben fatte, mi piacerebbe che tutto venga fatto nel migliore dei modi.
Come presidente lavorerò a contatto con la gente in ufficio e con gli sviluppatori. Lavorerò anche a contatto con John Duthrie per quanto riguarda il tour live. Nella maggior parte dei casi farò da consulente.
Lavorerò soprattutto per conto dei giocatori. È mia intenzione capire se la piattaforma sarà funzionale per loro, e se il servizio di assistenza sarà efficiente.
Vorrò anche vedere se tutti gli investimenti fatti dalla società verranno rivolti ai giocatori. Non abbiamo bisogno di grandi manovre sul piano del business, è importante che la compagnia spenda del denaro per avvicinare i giocatori a sè.
Penso che alla fine si diffonderà la voce, i giocatori apprezzeranno il nostro lavoro e saranno particolarmente fedeli a PartyPoker. È come se fossimo andati all-in, mi piace perchè per 4-5 anni la situazione è stata ferma e negli ultimi 18 mesi siamo risaliti. Spero che le cose vadano avanti in questo modo.
PL: Hai lavorato con PartyPoker fin dall’inizio. Come hai visto questo costante saliscendi dell’azienda?
MS: È stato in un certo senso eccitante perchè ho vissuto da vicino tutte le novità e i cambiamenti fatti, e ho visto il lavoro fatto in relazione al poker.
Un po’ come quando lanciammo il PartyPoker Million. È stato eccitante esserci al momento dell’annuncio, e veder sviluppare questa idea nel concreto.
Ora la nostra speranza è quella di fare un altro botto. Il nostro obiettivo è quello di diventare i numeri 1 tra le poker room online, un obiettivo difficile da raggiungere, ma ci crediamo.
PL: Possiamo parlare nello specifico anche della rakeback che è stata da poco reintrodotta su PartyPoker?
MS: Sì, sarà del 40% per tutti i giocatori e del 50% per chi in particolare giocherà di più. È una grande opportunità per i nostri utenti, che la stanno già sfruttando.
Se ci soffermiamo sul cash game e sui tornei programmati, stiamo schizzando verso le stelle in un momento in cui la concorrenza vacilla. Il nostro obiettivo è quello di continuare su questa strada.
PL: Lasciando il WPT ti sei separato da Vince Van Patten. Qual è stata la sensazione?
MS: Eravamo come Johnny Carson ed Ed McMahon al Tonight Show, se vuoi che ti dica la verità. Eravamo ormai molto legati tra noi, è stato brutto separarmi da lui ma l’opportunità era troppo grande e ghiotta per lasciarsela scappare, anche per la mia famiglia.
Ho viaggiato in lungo e in largo, ho visto e ho fatto tante cose molto interessanti. Ma se voglio riportare PartyPoker al top del poker mondiale, l’unico modo per farlo è restare fermo per un po’.
PL: Hai qualche consiglio da dare a Tony Dunst (il suo successore)?
MS: L’unico consiglio che posso permettermi di dargli riguarda la differenza tra gli spettatori televisivi e quelli dei live streaming, che sono i suoi attuali spettatori.
I live streaming sono fatti per i giovani che non hanno paura di stare online per delle ore. Quando ti approcci con l’audience televisiva devi sapere che determinate tematiche non vanno toccate, perchè la gente poi si annoia e cambia canale. Anche perchè spesso non capiranno ciò che dici.
Penso che Tony debba realizzare questo cambio di audience a cui si rivolgerà. Non più un pubblico di ragazzini pazzi, anche se alcuni di loro guardano il WPT in TV. L’unica cosa che dovrà evitare è un linguaggio troppo tecnico.
PL: Per quanto tempo giocherai qui alle WSOP?
MS: Bella domanda. L’anno scorso se non erro ho giocato una dozzina di eventi. Quest’anno credo che non andrò oltre i 15-20 tornei.
Mi piacciono le WSOP perchè mi permettono di stare a Las Vegas per tanti giorni. Questo torneo (si trattava del $1.500 No Limit Hold’em) è già il quinto per me, e in uno di questi sono già andato a premio.