Phil Hellmuth ha confessato che ogni fine dell’anno chiede a se stesso quanti braccialetti ha vinto, e quanti libri ha scritto.
Finora alle World Series of Poker 2017 non è andata benissimo, visto che non è arrivato l'ennesimo trionfo della sua lunga e decorata carriera, ma sul piano della scrittura dei libri ha già vinto. Almeno per quest'anno.
Hellmuth ha infatti rilasciato la sua prima autobiografia, in un evento che si è svolto nelle scorse ore al Rio Casino. Un libro da oltre 400 pagine, dal titolo “Poker Brat: Phil Hellmuth’ Autobiography”. Un testo che già dal titolo spiega tante cose, come se ci fosse bisogno.
Il vincitore di 14 braccialetti alle World Series of Poker ha effettuato la classica sessione di firma delle copie per alcuni suoi fan che hanno acquistato il suo libro, e si è lasciato andare alle prime dichiarazioni da rilasciare dopo la messa in vendita del testo.
“Sono veramente entusiasta”, ha detto Phil tra la firma di una copia e un’altra ai tanti ammiratori che sono accorsi per una firma sul libro appena comprato o con una foto con il proprio idolo.
E sulla buona riuscita della vendita del suo nuovo libro, The Poker Brat non sembra avere molti dubbi. Anche perchè ha ammesso di averci messo tutto se stesso: “Credo che alla gente piacerà il libro che ho scritto, se non altro perchè sono stato onesto e sincere, autentico”.
“La gente capirà”
Quando gli è stato chiesto perchè la gente avrebbe dovuto acquistare questo libro, Phil Hellmuth ha svelato una serie di argomenti di cui ha parlato davvero di rado in pubblico e sui quali il giocatore americano si è sbottonato nel suo testo.
Uno di questi argomenti riguarda un certo sito di poker online rappresentato proprio da Hellmuth nel suo periodo di massimo splendore, che lo ha tenuto particolarmente impegnato riga dopo riga.
“Si parla anche di UltimateBet”, svela Hellmuth. “Ho scritto un capitolo di circa 5.000 parole a riguardo nel libro”.
Hellmuth ha svelato anche di aver dedicato alcune pagine della sua nuova autobiografia anche al matrimonio con Katherine Sanborn: “Nel libro troverete anche le ragioni che hanno portato al divorzio, due anni fa”.
“Ho parlato anche del perchè lei mi avesse inizialmente lasciato nel 2002. Credo che la gente capirà come sono andate le cose e saprà relazionarsi con tutti gli argomenti di cui ho parlato nel libro”.
Hellmuth, che ha fatto sapere di aver iniziato a scrivere il libro negli anni 90, ha parlato anche della sua infanzia, quando è cresciuto nel Midwest prima di conoscere il poker e di diventarne una star.
Il libro non è del tutto scevro da argomenti strettamente pokeristici, come nel caso di alcuni consigli che gli sono tornati molto utili nei vincere i suoi 14 braccialetti alle WSOP.
Quindi, sintetizzando, nel nuovo libro di Phil Hellmuth c'è tanta vita privata, con alcuni passaggi fino ad ora sconosciuti alla maggioranza della sua audience, con qualche spruzzata di poker.
“Mi fa male la mano per quanto ho scritto”
Finora, Phil Hellmuth aveva scritto altri tre libri di un certo successo, tutti dedicati al gioco che lo ha reso celebre e ricco. Testi come Play Poker Like the Pros, Phil Hellmuth’s Texas Hold’em, Bad Beats and Lucky Draws che però riguardavano solo l’aspetto strategico del poker.
Questa è dunque la sua prima autobiografia, sulla quale Phil nutre grandi aspettative e come di consueto non si contiene dal dirlo durante la presentazione del testo.
“Play Poker Like the Pros è finito nella lista dei Best Seller del New York Times”, dichiara Hellmuth con un certo orgoglio.
“Questo fu il mio primo libro ed ebbe un gran successo, spero con tutte le mie forze che anche questo libro possa raggiungere una certa fama”.
L’inverno può essere davvero un periodo noioso per i giocatori di poker, così Hellmuth se ne è avvantaggiato per scrivere circa metà delle 145.000 parole del libro, nel periodo tra Novembre 2016 e Febbraio 2017.
“A dire il vero la mano mi fa ancora male per quanto ho scritto”, dice Phil. “Ma ci ho messo anche tanto amore nello scrivere. Mi è piaciuto scrivere tutto questo”. Tanta passione, dunque, ma anche una buona gestione dei tempi per tirare giù un testo nel quale Hellmuth si è impegnato molto.
Va detto che c’è anche la mano di Daniel Negreanu nella promozione del libro. È interessante anche dire che tra i lavori di Hellmuth c’è un libro intitolato “Positivity”, che potrebbe essere pronto per andare in stampa a breve.
Per Sempre Poker Brat
Il processo di maturazione di Phil Hellmuth è stato lento ma costante, anche se lo abbiamo visto andare in crisi dopo aver subito un bluff da Bertrand ‘ElkY’ Grospellier all’High Roller for One Drop, come ci ha confessato lo stesso francese.
Sembra comunque un po’ strano che lui abbia deciso di mettere il soprannome “Poker Brat”, che si porta in giro da giovane, nel titolo dell’autobiografia. Tuttavia, è lui stesso a parlarne e a dire che va bene così.
“Mi sono dato questo nickname negli anni 90. Lo scrittore di poker Andy Glazer mi ha aiutato nel trovare un soprannome su misura per me. E questo soprannome rimane lì dov’è”.
Phil Hellmuth sarà allora un “Poker Brat” per sempre?
“Tutti quelli che mi hanno visto whinare a lungo durante l’evento No Limit Hold’em da 1.500 dollari sanno già la risposta”, ci ha detto. E questa si tratta di una risposta che determina sempre di più un personaggio che da ormai trent'anni ci fa divertire quando è al tavolo.
Qualora volessi acquistare una copia del libro di Phil Hellmuth, potrai trovarla su Amazon o nell’area libri allestita al Rio Casino per le WSOP.
Si tratta di una lettura che vi consigliamo caldamente di effettuare, anche se non abbiamo ancora avuto tra le mani questo testo. Lo facciamo perchè, in fondo, si tratta pur sempre di Phil Hellmuth. E i suoi testi difficilmente risulteranno noiosi o privi di sprint.
Esattamente come la sua presenza al tavolo.