Se avete mai provato a giocare a poker ad alti livelli, allora avete quasi sicuramente saggiato gli effetti negativi del downswing. Vediamo come cosa è, ma soprattutto come uscirne!
Il downswing, ovvero quella maledetta varianza negativa che fa andare tutto male, rischia di essere uno dei momenti più demoralizzanti in assoluto quando giocate a poker online. Non che si debba verificare per forza, ma sul lungo termine e soprattutto se volete avere una carriera nel poker non potrà che capitare.
In sostanza, se giocate a poker da qualche tempo, questi momenti sono inevitabili come il sorgere del sole o come farsi scoppiare una coppia di assi in zona bolla; non fa mai piacere, ma prima o poi succede a tutti.
Quello che distingue i buoni giocatori dagli ottimi giocatori - che poi, ovviamente, sono gli unici a vincere davvero - è dunque la capacità di gestire i momenti di downswing e sapere come uscirne senza le ossa fracassate gestendo lo stress.
Cominciamo con il vedere come si verifica questa condizione poco piacevole e quali sono i “sintomi” per riconoscere se si è rimasti vittime di questo frequente stato psicologico del poker online.
Il Downswing: Cosa è? Come riconoscerlo?
Come dicevamo questa condizione psicologica capita facilmente sia nel poker live che in quello online quando il giocatore, abituato ad un certo successo con le carte, si imbatte in una serie di lunghe e sfortunate sessioni di gioco.
Quello che avviene è che alcuni pensieri iniziano ad impossessarsi della vostra mente e a farsi sempre più insistenti causando un effetto a catena. In sostanza non riuscirete più a giocare con il massimo della concentrazione e potreste perdere anche i momenti fortunati che vi capitano da quel punto in poi.
Ecco quali sono i sintomi più frequenti:
- Si comincia a dubitare delle proprie abilità.
- Si pensa che tutti gli altri diventino bravi a parte noi.
- Si crede che le carte sorridano a tutti meno che a voi.
In realtà - e questo è importante tenerlo a mente - potreste essere solamente ad un paio di carte di distanza da quelle che riportano il gioco alla normalità più assoluta. Però è bene non sottovalutare questo stato psicologico ed eventualmente prendere le dovute precauzioni.
Eccovi dunque cinque consigli utili da seguire per superare i momenti negativi e rimettersi in pace con il poker.
#1 Staccate per un po'
Quando arrivate al punto da non voler neppure sentire parlare di poker - allora non giocate più. Sarete perfino sorpresi dallo scoprire quanto vi possiate sentire meglio dopo una pausa di un giorno o due.
Nel mezzo di un downswing, la frustrazione tende sempre a farvi dimenticare le vostre capacità migliori, soprattuto perché nessuno gioca mai al meglio quando si trova immerso in un tilt.
Un po' di tempo lontani da river, scale e dallo stress di non perdere il proprio amato bankroll è sempre la soluzione migliore per svuotare la mente dai pensieri negativi e ricominciare a giocare in piena serenità.
Il mondo del poker live e del poker online è pieno di esempi di grandi giocatori che in seguito a lunghi periodi di fama e di vittorie hanno dovuto fermarsi e cambiare sport per un po’. Se succede ai grandi del poker direi che possiamo accettare che succeda anche a noi.
#2 Pensate in prospettiva
Pianificare è fondamentale per poter ripartire alla grande. Quando pensieri cattivi cominciano ad allinearsi e ad accumularsi nella vostra mente solo per qualche sconfitta allora bisogna sospendere il gioco e porsi delle domande.
Anzi più che delle domande bisogna ricordarsi alcune certezze. Siete dei giocatori vincenti. Avete ottenuto tanto giocando a poker fino ad oggi - e sapete perfettamente come non sia stata tutta fortuna.
Momenti di downswing capitano a tutti, sono parte del gioco. In questo momento vi potrà sembrare impossibile vincere anche solo una misera partitina ma, in realtà, nulla è cambiato rispetto a prima - state solo giocando in un periodo nel quale la fortuna vi sta volando le spalle.
Nel lungo periodo, i buoni giocatori vincono sempre - mente i player scarsi finiscono sempre male. In fondo questa è l'unica certezza che non cambia mai, almeno nel gioco del poker.
L'importante è saper cogliere gli aspetti positive anche dai momenti peggiori.
#3 Fate un passo indietro
I momenti di varianza negativa possono essere particolarmente difficili sia per il morale che per il bankroll; per questo motivo, un modo per uscirne minimizzando i danni del downswing, è quello di provare a giocare a livelli inferiori.
Giocare a livelli più bassi vi permette infatti di sedervi al tavolo con un livello di stress molto minore. Un buon esempio sono i freeroll, molto spesso schivati dai giocatori di poker online abituati a premi corposi e field impegnativi.
Se amate il poker live allora piuttosto invitate un po’ di amici a casa e giocate in maniera spensierata, per ritrovare quella dimensione di divertimento che è fondamentale a tutti i livelli di gioco, anche quando l’adrenalina è alle stelle.
Senza il peso del denaro sulle vostre spalle, potrete finalmente concentrarvi sul gioco e sulla tecnica - ritrovando quella confidenza in voi stessi che è fondamentale per tornare alla vittoria.
Quando le cose vanno male, quello che serve per ritrovare il morale giusto è spesso solamente una manciata di vittorie. Guadagnatevi dei buoni risultati giocando ai microstake.
#4 Studiate il vostro gioco
Nonostante i momenti di varianza negativa siano inevitabili, la loro lunghezza dovrebbe sempre spingervi a volgere uno sguardo critico sul vostro modo di giocare.
Tutti pensano sempre di essere un po' meglio di quanto non siano realmente. Neldownswing avviene l’esatto opposto in cui finite per sentirvi i peggiori giocatori del mondo. È vero? Ovviamente è tanto vero quanto il fatto che solo qualche settimana prima foste il top del top…
Trovarsi nel mezzo di un downswing può essere invece un'ottima opportunità per valutare il proprio gioco e capire se si stia realmente giocando il proprio poker migliore.
Controllate la storia delle vostre mani insieme ad un vostro amico pokerista e cercate di capire se il problema siano davvero le carte che non vengono o se, invece, la sete di tornare a dei risultati positivi non vi stia facendo giocare troppo spesso delle mani marginali.
Questo piccolo esercizio potrebbe sorprendervi e farvi arrossire davanti a degli errori che, sinceramente, hanno davvero poco a che fare con la sfortuna.
#5 Fate Attenzione!
Nulla vi farà mai uscire da un momento di downswing come la capacità di prendere le decisioni giuste. E queste si prendono solamente giocando, non stando seduti al tavolo per lamentarsi e piangersi addosso.
Se decidete che non è il caso di fermarvi e provare altri giochi e volete investe insistere nonostante la buona sorte sembra avervi abbandonati, nulla ve lo impedisce, ma dovete farlo con la massima attenzione.
Attenzione al vostro stile di gioco, al vostro budget, al vostro umore e ai vostri obiettivi. Il poker vuole dedizione e concentrazione, in cambio saprà darvi adrenalina pura e divertimento, oltre che grossi premi.
Se proverete a concentrarvi a prendere la decisione migliore ogni volta che l'azione è su di voi, allora sarete nuovamente fuori dalla crisi di risultati senza esservene neppure accorti!
gioco ormai da 4 annni con passione e dedizione (50 nl six handed) e dopo anni spassati a gongolarmi su piacevoli risultati, sono ormai 4 mesi che non riesco più a vincere; galleggio solo grazie a bonus/rb/fidelizzaizione. Ho tentato di attenermi a tutti i consigli sopra indicati, ricorosamente, ma niente da fare, continuo a runnare 30 stacK sotto ev tutti i mesi Mi sto convincendo che ormai devo abituarmi a vantaggi marginali e subire la varianza, visto che il livello di gioco sta aumentando e gioco forza l’edge diminuisce. In poche parole si flippa più del voluto, salvo vedersi “stuprati” su troppi spot. Ed ecco che allora la fortuna torna a farla da padrona, anche su long run (del resto questo concetto è ampiamente illustrato in “analytical no limit hold’em” una delle piu belle e recenti pubblicazioni di Thomas Bakker. In soldoni NON ESISTE NESSUNA REGOLA MATEMATICA CHE POSSA GARANTIRVI CHE NEL LUNGO PERIODO LA DEVIAZIONE STANDARD TENDA A 0. Solo ora dopo 4 milioni di mani giocate, mi rendo conto che se non sei rotto in culo non hai posisiblità di diventare un giocatore high stakes ma devi rassegnarti a galleggiare da marginale ai low, aldilà di ogni tua capacità di gioco. saluti.
Grandissimo Max – complimenti per il risultato e grazie per il commento! Fa un piacere enorme sapere di essere utile alle partite di qualcuno! 🙂
Concordo pienamente, sono dei consigli molto utili e tra l’altro, senza aver mai letto prima questo articolo, ho messo in atto almeno 3 dei punti indicati, essendomi trovato anche io in un periodo, per fortuna breve, di downswing. Proprio ieri mi è capitata una situazione che vale la pena di raccontare: in un torneo con 680 partecipanti, e 99 pagati, finalmente dopo tre ore di gioco scoppia la bolla ed io sono 50° circa, quindi a metà strada. E’ arrivato il momento di provare ad incrementare il proprio stack per puntare ai premi più alti e dopo uno split con A9, finalmente mi arriva la mano buona: KK. I bui erano 600-1200, il mio stack era di 12000 cips, decido in posizione UTG+1 di fare reise 4800. Foldano tutti anche lo sb e il bb, viene a vedere solo un opponente. il flop dice 10 K 2 ; ottimo flop per me. Cerco di estrarre valore dal mio avversario e betto 2400. Call del mio avversario. Ormai sono committed, ho già investito molto nel pot, ed il turn mi sorride ancora 5, a questo punto non posso fare altro che andare all in 4800 con tris di K, l’opponente vede e mi gira Q 9, ha un incastro di scala difficilissimo con un J e stando alle percentuali ero al 95%. Ecco che si materializza la classica bad bet…..Miracoloso J al river, ed esco con le ossa rotte. Un colpo che avrebbe distrutto il morale di chiunque. Sinceramente in qual momento anche il mio ma fortunatamente sono rimasto calmo, mi sono iscritto ad un sit e go con un modesto buy in, 27 partecipanti e top 5 pagati. Volevo solo dimostrare a me stesso che stavo giocando bene e che si era trattato solo di sfortuna. Concludo al 1° posto e vado a dormire consapevole che è inutile mettersi a fare i piagnoni ogni volta che si prende una batosta al river. Alla fine il buon gioco paga sempre. Buon poker a tutti.