Oltre che in circoli e casinò, la storia del poker italiano si è svolta, soprattutto negli ultimi anni, in aule di Tribunale e negli uffici di Procure e Questure.
Ripercorriamone insieme le tappe:
1995 Il genovese Walter Farina è il primo italiano a vincere un braccialetto delle World Series of Poker (vedi paragrafo dedicato).
2005 Nel nostro Paese nascono i primi circoli di poker sportivo impegnati nell’organizzazione di tornei.
Un anno denso di avvenimenti
2006 Dalla mezzanotte del 24 febbraio, secondo le disposizioni della Legge Finanziaria, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli provvede all’oscuramento di più di 500 siti (nell’autunno 2012 diventeranno 4223). Nel giugno di quest’anno il casinò di Sanremo è il primo in Italia a ospitare un torneo di Texas Hold ‘em (poco dopo nella cittadina ligure si svolgerà una tappa della quarta stagione dello European Poker Tour). La crescente popolarità del poker ha ricadute positive anche sull’indotto dei casinò.
Fortuna o abilità?
Nel luglio dello stesso anno il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni individua “i giochi di abilità a distanza con vincita in denaro”. Recita il decreto: “I giochi di carte di qualsiasi tipo, qualora siano organizzati sotto forma di torneo e nel caso in cui la posta in gioco sia costituita esclusivamente dalla sola quota di iscrizione, sono considerati giochi di abilità”. La distinzione tra giochi d’azzardo e giochi di abilità si rivela determinante, in quanto per chi pratica i primi è prevista una sanzione penale, mentre i giochi di abilità sono generalmente consentiti. Ancora nel luglio del 2006 nasce la Federazione Italiana Gioco Poker.
Da quell’estate, spiega la stessa federazione sul suo sito, questo organismo “comincia a promuovere la diffusione attraverso la formazione di associazioni sportive che, nel rispetto della normativa vigente, organizzano partite senza la corresponsione di premi in denaro e su autorizzazione degli organi di pubblica sicurezza, con i quali mantengono continui e costanti rapporti di collaborazione”. Alla fine di quest’anno si contano in Italia più di 500 associazioni sportive, per un totale di oltre 50mila tesserati.
2007 Nasce la Federazione Italiana Poker Sportivo per iniziativa del gruppo di associazioni Italian Rounders.
2008 In Italia viene legalizzato il poker online, ma solo nella formula a torneo. Quest’anno si svolge il primo campionato italiano di poker e viene istituita la prima Nazionale italiana. In ottobre viene accolto il ricorso al Consiglio di Stato presentato dalla Federazione Italia Gioco Poker contro l’inserimento del poker sportivo nella tabella dei giochi proibiti.
La gallina dalle uova d’oro
2009 Una legge prevede l’istituzione di un bando per l’apertura di mille sale da poker live in Italia (vedi paragrafo dedicato). Il poker online nel nostro Paese genera un volume d’affari pari a 4 miliardi di euro. Gli oltre 2mila circoli di poker sportivo sul territorio nazionale annoverano più di un milione di giocatori, generando un indotto pari a 400 milioni di euro (fonte FIGP). Nel settembre dello stesso anno una circolare del Ministero degli Interni invita le Questure a “non più tollerare” le manifestazioni di poker sportivo. Nello stesso giorno, riporta il sito della Federazione “la Figp ha interrotto tutte le attività sportive nazionali e indicato la sospesione delle attività per i propri circoli”.
2010 La Commissione Europea chiude la procedura di infrazione contro l’Italia aperta nel 2006 in seguito a una denuncia sporta nel 2003. La nuova legislazione varata nel nostro Paese, evidenzia la Commissione, consente alle imprese straniere di operare più facilmente in Italia. Vengono meno, quindi, le criticità inizialmente contestate.
2011 La legalizzazione del cash game online consente di giocare anche singole mani.
2012 Una sentenza della Corte di Cassazione dichiara lecito il poker live in forma di torneo.
2015 Dalla storia si passa alla cronaca: i giorni scorsi (11 marzo) a Roma la Guardia di Finanza scopre che la room Pokerstars ha evaso tasse per 300 milioni di euro, dirottando questi capitali verso Malta e l’isola di Man, dove ha sede il gruppo.
Italiani alle Wsop
Tra i nostri connazionali che hanno raggiunto maggiore successo alle Wsop meritano di essere ricordati Walter Farina e Filippo Candio. Nel ’95 a 41 anni Walter Farina è stato il primo italiano a vincere un braccialetto delle World Series of Poker per l’evento Seven Card Stud. Nel 2010 Filippo Candio, classe ’84, è stato il primo e unico italiano arrivato al tavolo finale del Main event, classificandosi in quarta posizione.
Legge ingarbugliata
Proibiti della legge, chiusi dalle forze dell’ordine ma riaperti in seguito dai Tribunali. I circoli live sparsi per tutta Italia procedono a tentoni all’interno di un quadro normativo a tinte fosche.
Mille promesse
A gennaio 2013, scadenza fissata da una legge del 2009, l’Amministrazione delle dogane e dei Monopoli non aveva ancora predisposto un regolamento attuativo per il bando riguardante l’apertura di mille nuove sale da gioco.
Due di picche per i tornei “dal vivo”
In base a una sentenza pubblicata lo scorso luglio, il Tribunale amministrativo regionale di Milano ha decretato che “non possono essere rilasciati nulla osta per l’organizzazione di tornei ‘dal vivo’ di poker Texas hold ‘em”.
Un’associazione sportivo-dilettantistica, incaricata da una sala giochi di organizzare alcuni tornei di Texas hold ‘em a scopo benefico, aveva presentato ricorso al Tar meneghino dopo essersi vista respingere dalla Questura la sua richiesta di nullaosta. Il decreto Bersani del 2006, ha sentenziato il Tar, non può essere applicato ai tornei dal vivo ma solo a quelli su Internet.
Come spiega infatti il sito Altalex, “il Tribunale ha chiarito come l’organizzazione e l’esercizio dei giochi di abilità, tra i quali rientra anche il poker sportivo, sono riservati allo Stato, ferma restando la possibilità per quest’ultimo di esercitarli direttamente o tramite concessionari”. Questi ultimi sono individuati da ADM attraverso bandi pubblici. Nell’attesa che venga approvato il regolamento da parte dell’Autorità, quindi, è consentito solo il gioco online.
la legislazione italiana è una vergogna, da qualsiasi punto di vista la si guardi